Nel corso della seconda giornata di imbavagliati si è parlato di  “Afghanistan senza diritti” con il giornalista afghano Najeeb Farzad, cronista, scrittore e attivista, direttore della Ong Asia Culture House, consulente dell’Afghan Human Rights Home e attualmente rifugiato in Italia; Farhad Bitani, scrittore ed educatore afghano, attivo da anni per lo sviluppo del dialogo interculturale e interreligioso, fondatore del Gaf Global Afghan Forum, organizzazione no profit volta a creare progetti di formazione e crescita sociale in Afghanistan e l’inviata di guerra e direttrice di “Radio Bullets” Barbara Schiavulli. Corrispondente e cronista free-lance, la giornalista attiva sul campo nel documentare i conflitti e i fronti caldi degli ultimi venti anni, è collaboratrice delle maggiori testate nazionali e internazionali e vincitrice di numerosi premi, tra cui il Premio Lucchetta nel 2008 il Premio Maria Grazia Cutuli nel 2010 e il Premio Enzo Baldoni nel 2014.

Sono trascorsi quasi sei mesi dalla presa del potere da parte dei talebani e l’Afghanistan è precipitato in un baratro economico, sociale e umanitario che ricorda molto gli anni Novanta. Il 97% della popolazione al di sotto della povertà, 9 milioni di bambini sull’orlo della fame. Società civile cancellata e le donne trascinate fuori da ogni esercizio civile, riportate con la forza tra le mura delle loro case. Niente più musica, sport, scuola. Niente più lavoro. Le donne hanno l’unico ruolo di madri, facendo crescere i figli secondo le regole rigide che impongono i talebani, interpreti di un Islam fatto a loro uso e consumo.

 

IL TERZO GIORNO- Le “guerre dimenticate” al centro della terza giornata al Festival Imbavagliati. Oltre che di Afghanistan si è parlato del decennale conflitto in Nigeria, dove i cittadini vivono nel terrore e nella violenza per mano delle attività terroristiche di diversi gruppi islamici tra cui il più conosciuto Boko Haram, accuratamente descritti dal giornalista Robinson Ambrose, collaboratore di “Mad – Mirror African Diaspora” e attualmente rifugiato in Germania. L’incontro, moderato dalla giornalista e direttrice di Focus on Africa Antonella Napoli, si è concluso con il contributo di Ami Kidadi di Vision Channel Africa, incentrato sulla questione del “razzismo all’interno del continente africano”, delle guerre etniche e della difficoltà dei paesi africani a uscire dalla morsa dei conflitti interni e della povertà, schiacciati dagli interessi delle potenze occidentali. Nel corso del focus i disegni in diretta del vignettista Stefano Disegni.

 

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