ROMA- Sono aperte le iscrizioni alla stagione estiva di “E!State Liberi”, i campi di volontariato e formazione sui beni confiscati alle mafie promossi da Libera. Fino a ottobre ragazzi, studenti, giovani e anziani, gruppi da tutt’ Italia e dall’Europa potranno partecipare ad un’esperienza di impegno civile con i campi di volontariato sui terreni e beni che una volta appartenevano ai boss delle principali organizzazioni criminali. Da Isola Capo Rizzuto sulle proprietà confiscate al clan Arena , alle terre un tempo appartenenti a Brusca e Riina nel corleonese, passando per la Puglia sulle tenute che erano della famiglia Screti, ai beni dei casalesi nel casertano i volontari saranno impegnati in attività agricole, nella vendemmia, nei lavori di manutenzione del bene confiscato. Con E!State Liberi è possibile partecipare a campi per singoli, per gruppo e campi internazionali e prosegue anche quest’anno l’esperienza di volontariato di impresa.
LE REGIONI- Dalla Sicilia alla Campania, dalla Puglia alla Calabria, attraversando il Lazio per arrivare al Nord Italia, sui quei beni che una volta erano “cosa loro”, i giovani diventano “protagonisti” con un impegno concreto di responsabilità e condivisione. L’obiettivo principale dei campi di volontariato e di formazione sui beni confiscati alle mafie è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità democratica e giustizia sociale che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. L’attività dei campi di lavoro si svolge su vari momenti: il lavoro agricolo o attività di risistemazione del bene, lo studio e l’incontro con il territorio per uno scambio interculturale. Volontari incontreranno e si confronteranno con i familiari delle vittime di mafia, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali .
I NUMERI- “E!state Liberi” non è solo studio e volontariato, è un viaggio collettivo. È il “noi” che si concretizza, si materializza e diventa impegno. Lo scorso anno hanno partecipato a Estate Liberi migliaia di volontari, con 150 settimane di formazione in 13 regioni. Centocinquanta settimane di “palestre di cittadinanza”, dove si impara attraverso il lavoro quotidiano che democrazia e giustizia sociale si fondano, soprattutto, sulla cooperazione e l’impegno di ciascuno, propensione alla vita di gruppo e voglia di collaborazione.