AGRIGENTO – È emergenza a Lampedusa, dove il Centro di identificazione e accoglienza conta 855 extracomunitari a fronte di una capienza massima prevista di 300 persone. L’ultimo approdo, direttamente sulla terraferma, è avvenuto poco prima della mezzanotte di domenica: i carabinieri hanno bloccato sulla spiaggia di cala Pisana cinque tunisini e due cittadini del Bangladesh. In precedenza erano sbarcati in 121, fra cui 8 donne, soccorsi a 60 miglia a Sud-Est da Lampedusa e altri 33 subsahariani recuperati, dalle motovedette della guardia costiera, a 77 miglia a Sud-Est. Al momento non sono previsti trasferimenti dal centro d’accoglienza, né con il traghetto di linea né con un ponte aereo.
OLTRE MILLE SOCCORSI – Il bel tempo ed il mare calmo stanno dunque facendo scattare una nuova emergenza immigrazione. Superlavoro per le navi di Guardia costiera e Marina Militare, soprattutto nel Canale di Sicilia. Dopo i 921 migranti salvati tra sabato e domenica, altri interventi hanno visto impegnati uomini e mezzi della Guardia Costiera e della Marina Militare nella serata di ieri. Oltre mille, dunque i migranti tratti in salvo nelle ultime ore. Nei primi cinque mesi dell’anno erano sbarcati in Italia 4.391 stranieri. Con gli arrivi di questa metà di giugno il numero complessivo è decisamente salito.
LA TRAGEDIA – Intanto il procuratore di Agrigento Renato Di Natale ha precisato che «ancora nessuna comunicazione ci è stata ufficialmente fatta» in merito al presunto annegamento di 7 migranti denunciato domenica mattina dai loro compagni di viaggio. «Se arriverà dagli investigatori, apriremo un fascicolo di inchiesta, probabilmente per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina», ha specificato il magistrato, aggiungendo che «successivamente si dovrà accertare la competenza sulla tragedia, avvenuta a 85 miglia a Sud di Lampedusa, in acque internazionali che tuttavia ricadono sotto il controllo delle autorità maltesi». La tragedia del mare è stata riferita dai superstiti (circa 95) soccorsi dalla guardia costiera italiana su un gommone, alcuni dei quali hanno parlato addirittura di una decina di vittime. Ma il racconto è ancora al vaglio degli inquirenti che lo valutano con grande cautela per la mancanza di riscontri. Secondo la ricostruzione fatta dai sopravvissuti, i loro compagni sarebbero finiti in mare dopo che l’equipaggio del motopesca Khaked Amir aveva tagliato il cavo che trainava la gabbia. Alcuni avrebbero anche tentato di salire sul peschereccio, ma sarebbero stati respinti con la forza. I naufraghi erano stati avvistati poco prima della mezzanotte di sabato da un aereo della Marina Militare maltese, in parte ancora sul gommone alla deriva, in parte aggrappati alla gabbia dei tonni.
NEL RAGUSANO – Nuovi sbarchi di migranti si registrano anche sulle coste della Sicilia orientale. Poco prima della mezzanotte una motovedetta della Guardia Costiera e un’unità della Guardia di Finanza hanno intercettato un gommone a 22 miglia a Sud Est di Pozzallo. A bordo 48 migranti, tra cui tre donne e due persone con problemi deambulatori, che sono stati trasbordati sulle due unità e trasferiti in porto. Attualmente sono in corso nel Canale di Sicilia le ricerche di eventuali altre imbarcazioni cariche di profughi partite dalla coste nordafricane.

da corriere.it

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui