FASANO – Sono arrivate la scorsa notte alle tre allo Zoosafari di Fasano le due tigri e il leopardo che vivevano nel parco di Pinerolo in cui nella scorsa settimana è stato sbranato Mauro Lageard, 72 anni. C’è Samir, la tigre «incriminata», che è un maschio nato nel 2006 ed è quindi un esemplare giovane. È già stata sistemata all’interno di un recinto, nel settore in cui vi sono gli altri felini, ma separata dai suoi simili. Samir, al contrario di quanto era stato deciso in un primo momento, sarà visibile ai frequentatori del parco. C’è anche Tara, una tigre del 1997, femmina, che proviene dallo stesso ex parco Martinat della provincia di Torino. Infine Cheetla, femmina di leopardo del 1990, la più anziana, ormai quasi completamente cieca ma in buone condizioni di salute, nonostante l’età. Un’altra tigre femmina, con cinque cuccioli, è stata destinata a Pombia (Novara). Altre due, un maschio e una femmina sono giunti in un parco di Ravenna gestito dalla stessa società dello zoosafari di Fasano.
«Per i nostri animali è un sacrificio, ma possiamo sostenerlo. Ci sono già 25 tigri a Fasano che dovranno vivere in spazi più stretti rispetto a prima – ha detto il direttore zoologico del bioparco, Fabio Rausa, incontrando i giornalisti – ma abbiamo deciso di ospitare Samir e gli altri per il loro bene, una volta contattati dalle autorità di Pinerolo che ci chiedevano una mano». Quanto all’accaduto, insieme al capi dei ranger Juri Peres e al responsabile della sicurezza Cosimo Tasco, Rausa ha spiegato che si è trattato di una tragedia scaturita da una «gestione non opportuna degli animali ai quali non va dato il cibi entrando nelle gabbie». Garanzia assoluta, quindi, che non si tratta di felini diversi da tutti gli altri nei loro comportamenti.
di Alessandro Barba