NAPOLI- E’ iniziata oggi , per proseguire anche domani e giovedì,  la visita istituzionale nel capoluogo campano dell’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora. Partito da Bari dove ha visitato la periferia del capoluogo pugliese ed incontrato le associazioni sul territorio per affrontare soprattutto il problema dei minori stranieri non accompagnati, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza sara’ a Napoli per la seconda tappa di un vero e proprio tour che lo sta portando nelle periferie e nelle zone più critiche dove vivono i bambini ed i ragazzi del nostro Paese.
LA LETTERA AL CORRIERE-  Lo scorso 26 marzo, Spadafora aveva indirizzato una lettera al direttore del Corriere della Sera,  Ferruccio De Bortoli, in cui veniva sottolineata la criticità del momento e l’importanza di intervenire per aiutare quei quasi 2 milioni di ragazzi che vivono in famiglie povere. Di seguito il testo della missiva.
Caro direttore,
sono quasi due milioni i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie povere, 800 mila quelli sotto la stessa soglia di povertà. A loro vengono negati i diritti fondamentali: istruzione, salute, inserimento sociale. Nei 15 mesi dalla nascita di questa istituzione che porta un nome e una responsabilità pesanti (Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza) ho incontrato volti e storie di bambini che chiedono una sola cosa: un presente e futuro migliore. Non possono essere loro a pagare gli effetti della crisi economica e dei mancati investimenti.
Il malessere sociale è forte, il disorientamento dei ragazzi si tocca con mano, basterebbe ascoltarli per capire quanto sia diffuso. Come intervenire? Ecco il senso profondo di questa lettera: il Parlamento appena insediatosi e il prossimo governo mettano fra le priorità della propria agenda bambini e adolescenti. Risolvano alcune questioni sul tappeto.
Occorre:
– garantire ad ogni bambino e adolescente strumenti e risorse per un livello di vita dignitoso
– definire i livelli essenziali delle prestazioni, senza disuguaglianze nell’accesso a opportunità e diritti (il doloroso divario Nord-Sud)
– investire nel sostegno allo studio e rimuovere le cause della dispersione scolastica
– assicurare il diritto alla cittadinanza dei figli di immigrati residenti in Italia
– promuovere la riforma della giustizia minorile
– fare in modo che le politiche per l’infanzia e l’adolescenza abbiano una chiara regia, evitando che l’eccessiva suddivisione delle competenze sia sinonimo di dispersione delle risorse col rischio di compromettere i risultati.
Non tutte queste proposte necessitano di ingenti risorse, ma tutte hanno certamente bisogno di un Parlamento e di un governo con una visione chiara sulle prospettive da dare all’Italia e alle nuove generazioni. Chiedono un presente e futuro migliore. Facciamo di tutto per non deluderle.

di Davide Domella

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