ROMA – Le dimissioni della ministra Josefa Idem, ufficializzate ieri sera dopo un incontro con il premier Letta, per l’elusione dell’Imu della sua casa-palestra e presunte irregolarità edilizie, rimettono ancora di più in gioco il puzzle delle deleghe ai temi sociali. Idem era infatti titolare di tre grandi aree di competenza: le Pari opportunità, al cui interno opera anche l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni (Unar); le Politiche giovanili, che includono la delicata partita del servizio civile; lo Sport. Il presidente del Consiglio ha affermato ieri che queste deleghe verranno redistribuite ad altri membri del governo, già nella riunione di domani. Ma non ha spiegato se in questa occasione si occuperà anche delle altre deleghe sociali ancora “orfane”.
La prima è quella alla famiglia (con il suo specifico Dipartimento), che include materie importanti come la conciliazione coi tempi di lavoro e le adozioni nazionali e internazionali (che le ong vorrebbero agli Esteri). C’è poi la questione delle droghe (anche qui con un Dipartimento ad hoc) ed eventuale sottodelega al gioco d’azzardo, sulla quale alcune associazioni avevano temuto un passaggio agli interni.
Nonostante vari appelli, nessuno di questi nodi è stato ancora sciolto. Nel frattempo un altro ministero, quello all’Integrazione retto da Cécile Kyenge, resta ancora sostanzialmente privo di competenze concrete.

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