Connettiti con noi

Italia

Caccia: “Reato di maltrattamento per i richiami vivi”

Pubblicato

il

Ascolta la lettura dell'articolo

ROMA. Gli uccelli vengono catturati proprio allo scopo di richiamare i propri simili verso il cacciatore pronto a sparare. Vengono tenuti in gabbie troppo strette, a volte vengono persino mutilati, pur di ottenere quello che viene considerato un “buon richiamo per la selvaggina”. Ma e’ arrivata, finalmente, una sentenza che mette fine ad una pratica cosi crudele. A divulgare la notizia e’ la Protezione Animali che plaude al pronunciamento della Corte di Cassazione, ovvero “detenere gli uccelli in gabbie anguste piene di escrementi, essendo, l’inadeguata dimensione delle gabbie, attestata dal fatto che gli uccelli hanno le ali sanguinanti, avendole certamente sbattute contro la gabbia in vani tentativi di volo, integra il reato di cui l’articolo 727 comma 2 del Codice Penale poiché, alla luce del notorio, nulla più dell’assoluta impossibilità del volo è incompatibile con la natura degli uccelli”.
IN CATTIVE CONDIZIONI. A spiegare tutti i risvolti della pratica e’ proprio l’Enpa: « I richiami vivi rappresentano un aspetto particolarmente cruento e contestato della pratica venatoria. Si tratta, infatti, di animali allevati o catturati, con autorizzazioni regionali o provinciali, e imprigionati in gabbie piccolissime. Costretti a vivere in luoghi bui come le cantine per ingannare il loro orologio biologico, vengono esposti alla luce del sole soltanto durante la stagione venatoria. In questo modo gli uccelli, confondendo l’autunno con la primavera, sono spinti a cinguettare per richiamare i loro simili e, quindi, a fare da esca per altre prede innocenti. Un barbaro ed arcaico sfruttamento degli animali che, anche in virtù delle normative vigenti, non ha proprio più senso di esistere». Tuttavia, negli impianti di cattura autorizzati dalle Regioni, che violano tra l’altro la Direttiva Comunitaria 2009/147/CE, molti uccelli muoiono per lo stress, per le terribili condizioni di detenzione, nonché per la privazione della libertà. Percio’, raccogliendo l’appello dell’eurodeputato Andrea Zanoni si sono mobilitate le Guardie Zoofile per una serie di controlli sul territorio.
PIU’ COLLABORAZIONE. Invitiamo i cittadini a segnalarci chi dovesse detenere uccelli all’interno di gabbie tanto piccole da non consentire loro neanche di aprire le ali. « Con questo pronunciamento la Corte di Cassazione ha scritto la parola fine sulla pratica dei richiami vivi – prosegue l’Enpa –  auspichiamo che il nuovo Governo dia seguito alla sentenza della Suprema Corte, eliminando questa usanza barbara, incivile ed illegale».

di Mirella D’Ambrosio

 

Primo piano

medolla 13 ore fa

Adolescenti e salute mentale: Progetto Itaca rinnova il suo impegno con “Prevenzione nelle Scuole”

medolla 3 giorni fa

Legambiente, in Campania solo il 12% degli edifici scolastici dispone del certificato di agibilità

Gravetti 6 giorni fa

Accordo AIC e AVIS: colazioni senza glutine per i donatori celiaci

medolla 1 settimana fa

Suicidio, Telefono Amico: “Oltre 3mila richiesta d’aiuto in soli 6 mesi”

Salta al contenuto