FOGGIA – Un corteo pacifico contro la violenza sugli animali. In particolare, contro l’efferata violenza ai danni di sei cani. Oltre un centinaio di persone sono sfilate, ieri mattina, per le strade ed i vicoli di Vieste per ricordare il massacro di Tura, Chicco, Nerina, Lillo, Lele, e Pepe, i sei cani barbaramente uccisi il 24 febbraio a sprangate e per annegamento. “Puglia Animalista”, dunque, si è mossa da Bari per raggiungere la cittadina garganica. La manifestazione è stata promossa dall’associazione Anpana Vieste, con il sostegno del Comune e della Provincia di Foggia. Ma al corteo hanno aderito in massa cittadini, imprenditori e animalisti. Tutti pronti a condannare senza appello il gesto violento, la strage perpetrata nei confronti dei piccoli animali randagi che, dopo essere stati sottoposti a tutte le profilassi, sterilizzazioni e microchippature di competenza del servizio veterinario della ASL, erano stati accolti ed adottati da una persona residente a Vieste che aveva deciso di portarli in un terreno di sua proprietà.
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ANIMALI TRUCIDATI. Secondo la ricostruzione dell’associazione Anpana Vieste, dunque, quattro cani sono morti per sfondamento del cranio e per le bastonate ricevute in altre parti del corpo. Mentre altri due cuccioli sono stati gettati dentro un pozzo colmo d’acqua. La loro morte è avvenuta per annegamento. Al momento, non si conoscono le cause del gesto e chi sia stato. Per questo, la Fondazione Filippo Turati di Vieste «condanna con forza la violenza che si è perpetrata per mano di uomini senza scrupoli, vigliacchi senza cuore, nei confronti di quattro cani adulti che sono stati presi a sprangate e calci, morendo tra sofferenze inaudite, e nei confronti di due piccoli cuccioli i quali sono stati gettati come ami in mezzo al mare, nelle acque malsane di un pozzo, morendo annegati dopo lunghi attimi di agonia e terrore. Cani adottati con gioia e speranza – ricorda la Fondazione – da chi ha avuto il buon cuore di prenderli sotto la propria protezione con l’intento di accudirli e far vivere loro un’esistenza serena e priva di ulteriori pericoli. Perché non bisogna dimenticare che questi cani erano stati prelevati dalla strada e portati nel canile sanitario dai tanti volontari che quotidianamente si occupano di strappare a un destino poco rassicurante i randagi che si aggirano spaventati e soli nelle nostre campagne».
IL CORTEO. Il corteo pacifico e colorato per le strade di Vieste, quindi, è servito a puntare l’attenzione su quanto avvenuto il 24 febbraio ed a sensibilizzare le coscienze, magari spingendo anche chi è a conoscenza di qualche informazione sulla strage dei cani, a parlare. A raccontare la verità. Alla manifestazione, ovviamente, hanno partecipato anche gli animali. Al termine del corto, infine, si è svolto un momento di raccoglimento per ricordare i piccoli trucidati ed episodi analoghi registrati in altre parti d’Italia. «Abbiamo dato un messaggio forte, ma non ci fermeremo» hanno detto i volontari dell’Anpana. Ed i molti hanno anche raccolto l’appello lanciato dall’associazione prima del corteo. E sul profilo facebook dell’Anpana sono apparse le foto di chi non ha potuto raggiungere Vieste, di chi non ha potuto partecipare alla manifestazione, ma ha voluto dare un segno di solidarietà stendendo un lenzuolo bianco nell’ora in cui si è svolto il corteo.
di Emiliano Moccia