GAZA. E’ stata ridotta a 15 anni la pena per due palestinesi gia’ condannati per l’omicidio di Vittorio Arrigoni, attivista e reporter ucciso a Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011. I giudici del tribunale militare di Gaza hanno accolto il ricorso di Tamer Hasasna e Mahmud Salfiti, giudicandoli ora colpevoli solo di rapimento e non più di partecipazione attiva alla uccisione di Arrigoni. “Vik”, così il 38enne veniva chiamato dai compagni, aveva iniziato la sua attività di cooperazione umanitaria all’eta’ di 20 anni, nel Paesi dell’Est, in Peru’, Africa, Gerusalemme Est, fino a interessarsi alla causa palestinese, schierandosi contro il comportamento dello Stato di Israele verso la popolazione della Striscia di Gaza, criticando la politica autoritaria e teocratica di Hamas. Sarebbe percio’ stato inserito nella lista nera delle persone sgradite ad Israele poiche’ avrebbe potuto testimoniare contro Israele per crimini di guerra alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia. Il processo per omicidio era iniziato a Gaza l’8 settembre 2011 a carico di quattro soggetti (Abu Ghoul, 25 anni, Khader Jram, 26 anni, Mohammed Salfi, 23 anni, e Hasanah Tarek) e si era concluso il 17 settembre 2012 con due condanne all’ergastolo per omicidio e altre due a 10 anni e 1 anno di carcere rispettivamente per rapimento e favoreggiamento. L’omicidio di Arrigoni ha suscitato sdegno e proteste in tutto il mondo, ed è stato condannato unanimemente dalle Nazioni Unite e da vari capi di stato.

di Mirella D’Ambrosio

 
 
 

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