TEL AVIV. Samer Issawi è sotto custodia delle autorità israeliane dal 7 luglio 2012. Queste  sostengono – senza specificarne la modalità – che abbia infranto le condizioni per le quali era stato rilasciato, durante uno scambio di prigionieri avvenuto nell’ ottobre 2011. È in sciopero della fame dal primo agosto 2012 in segno di protesta contro il rifiuto della commissione  militare israeliana di spiegare a lui o al suo avvocato le ragioni della sua detenzione. Riferisce in un comunicato Amnesty International. Samer Issawi ha trascorso la maggior parte del suo tempo in sciopero della fame presso la clinica del carcere di Ramleh. È stato portato  in un ospedale civile in Israele diverse volte per essere sottoposto a esami clinici urgenti, l’ultima volta il 22 e il 27 gennaio, ma è sempre stato riportato nella clinica di Ramleh nel giro di poche ore. Il 31 gennaio, Samer Issawi avrebbe interrotto l’assunzione di vitamine e minacciato di smettere di bere. Ha inoltre minacciato di non sottoporsi a  altri esami medici previsti dal servizio penitenziario israeliano, se non verrà rilasciato. Le sue condizioni, spiega l’avvocato ad Amnesty, sono peggiorate rapidamente negli ultimi giorni a causa dello sciopero della fame che dura da sei mesi. Quando il suo avvocato lo ha incontrato il 31 gennaio, Samer Issawi pesava solo 47 chili (quasi la metà del suo peso normale) e il personale medico presso la clinica del carcere di Ramleh ha  comunicato che potrebbe morire presto.
Amnesty International teme che nella clinica del carcere di Ramleh, Samer Issawi non ricevacure urgenti e specialistiche di cui ha bisogno una persona in sciopero della fame da sei mesi. In questa clinica mancano , strutture o personale specializzato che possa  fornire cure appropriate a uno sciopero della fame così prolungato.
PER SAPERNE DI PIU’
Visita il sito di Amnesty International

di redazioneweb

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