ASMARA – Espulso dall’Eritrea perché omosessuale. Protagonista di questa storia di discriminazione un insegnante di lettere palermitano, Paolo Mannina, che lavorava nella scuola italiana ad Asmara ed è stato costretto a lasciare il Paese africano, dove l’omosessualità è punibile con una pena dai 3 ai 10 anni di prigione. Il docente spiega che le autorità eritree sono venute a conoscenza del suo matrimonio, avvenuto in Spagna nel 2008, con un ragazzo cileno, e che questo è bastato per definirlo un «individuo pericoloso e potenzialmente destabilizzatore dell’ordine morale e pubblico del Paese» e quindi espulso.
FARNESINA – La Farnesina ha fatto sapere di aver convocato agli inizi di aprile l’ambasciatore eritreo a Roma per protestare contro la decisione. La convocazione è avvenuta prima della partenza del docente dall’Eritrea. «Sono stato costretto a vivere nascosto – racconta il docente – per circa una settimana, a non frequentare luoghi pubblici, a stare sempre in compagnia di qualcuno, perché rischiavo di essere prelevato dalle autorità militari e sbattuto in carcere: l’omosessualità è punibile dai 3 ai 10 anni di prigione. Nessuno poteva garantirmi che questo non sarebbe accaduto, visto che avevo ricevuto un mandato di espulsione entro 48 ore, con una proroga successiva di una settimana, a seguito delle trattative diplomatiche».
SENZA LAVORO – Il docente palermitano che aveva un contratto fino al 30 giugno di quest’anno, si è ritrovato in Italia senza lavoro. La Farnesina precisa di aver «assicurato la massima collaborazione e assistenza a Mannina non solo nell’immediato per il suo rientro in Italia ma anche per trovare una nuova, adeguata collocazione professionale», non ancora individuata. E ha comunque fermamente contestato il «non gradimento» alla attività dell’insegnante rappresentando le proprie argomentazioni a tutela del docente e sottolineando la necessità di tutelare i suoi diritti.

Redazione Online Corriere.it 

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