La necessità di superare la propria “nicchia’’ nell’azione di volontariato, nel rapporto con le altre realtà del terzo settore e con gli operatori pubblici.  È una delle conclusioni a cui arriva il professore Andrea Salvini, ordinario di Sociologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, nel suo lavoro di indagine denominato “Volontari Due Volte, l’azione pro-sociale nella Società di San Vincenzo De Paoli’’ che ha il merito di aver approfondito il comportamento delle socie e dei soci dell organizzazione di volontariato, nata a Parigi nel 1833 e presente in Italia dal 1842 per quello che si può definire il primo riferimento laico per una federazione di questo tipo comunque d’ispirazione religiosa. La Federazione è presente in 154 Paesi nel mondo, 148 dei quali con un presidente nazionale. Il presidente nazionale, in attesa delle nuove nomine che sono attese da qui a pochi mesi, è il brasiliano Renato Oliva De Olivera, mentre il vice presidente è Antonio Gianfico. In Italia i volontari della Società di San Vincenzo De Paoli sono (dati 2022) 2308, i soci 9280, i Consigli Centrali 999, 86 Consigli Centrali e 2 opere speciali.

La dualità- Momento di riflessione rispetto a quanto elaborato dal professor Salvini, tenendo conto dei cambiamenti che sta interessando anche l’ambito del terzo settore, il confronto tenutosi sabato scorso nel complesso museale di Largo Donnaregina a Napoli. A parteciparvi, i componenti della Società di San Vincenzo De Paoli nazionale, della Campania, della Calabria e della Puglia oltre allo stesso docente presentando il suo elaborato. Perno dell’indagine condotta dal professor Andrea Salvini, la “dualità’’, composta dall’aspetto religioso della Società di San Vincenzo De Paoli e quello del volontariato che è la sua missione principe: due elementi connaturati fra loro. In un paragrafo della sintesi del volume del docente dell’università di Pisa, che nello specifico è denominato “Sintesi ragionata delle risultanze emerse dall’indagine su Essere Volontari nella Società di San Vincenzo De Paoli’’, il professor Salvini fa riferimento a una “scarsa propensione delle socie e dei soci al confronto e allo scambio di esperienze con volontari di altre organizzazioni di Terzo Settore e con gli operatori dei servizi pubblici. La riduzione dell’attenzione delle giovani generazioni alle comunità religiose, può condurre a una corrispondente caduta del volontariato di tipo religioso’’. Tra i motivi di queste criticità rilevate, il docente dell’università di Pisa usa la frase “effetti indesiderati’’, la lunga militanza di molti dei soci e delle socie della Società di San Vincenzo De Paoli. “L’organizzazione – afferma in proposito il professor Salvini – si struttura in modo evidente e solido intorno all’orientamento spirituale e operativo, come scelta di fondo, che dunque viene conosciuta fin dai momenti di adesione e perdura in modo praticamente invariante. Non è un caso che molte socie e molti soci aderiscano al SSVP da molti anni. Le conseguenze di questi processi hanno comportato una graduale diminuzione nel tempo delle adesioni, e un rapido innalzamento dell’età media delle socie e dei soci’’.

La “nicchia’’- In riferimento al concetto di nicchia, nella sua sintesi il professor Andrea Salvini rileva “due problemi’’. In primo luogo “quanto più l’organizzazione è specifica e caratterizzata sul piano identitario, tanto più stringenti saranno i processi di inclusione. In secondo luogo, in un medesimo campo organizzativo, si può verificare il caso di una sovraesposizione tra nicchie: è questo il caso in cui più organizzazioni che operano in un ambito/settore simile si trovino (anche loro malgrado) a competere per l’accesso alle risorse presenti in quel settore. Ne deriva che la nicchia genera processi di auto-segregazione, anche al di là delle intenzionalità dei soci’’. Visto il contesto appare chiaro, dai dati raccolti, una ridotta propensione “all’innovazione e alla gestione organizzativa rispetto a quelle legate all’integrazione interna, (e quindi alla legittimità organizzativa)’’ che si dimostra anche nella maggiore propensione dei soci a prediligere le proprie Conferenze (così si chiamano i vari raggruppamenti dei vari contesti territoriali e ambiti della Società di San Vincenzo De Paoli) evidenziando un distacco rispetto alle altre. Da una parte, evidenzia il professor Salvini, “le Conferenze garantiscono adeguatamente, nella percezione dei soci, la realizzazione della propria identità e consolidamento del senso di appartenenza; dall’altra esse rischiano di diventare entità autoreferenziali, cioè relativamente chiuse rispetto alle relazioni con il contesto in cui esse operano’’.

L’incontro con i soci a Napoli e le soluzioni –Per Paola De Ros, presidente della Federazione Italiana Società di San Vincenzo De Paoli presente nella giornata di sabato al Largo Donnaregina, i «cambiamenti sociali che incidono sulle nostre vite» oltre a comportare un «senso di responsabilità» fanno capire come sia giunto «il tempo di trovare delle nuove soluzioni» rispetto al sostegno delle persone più in difficoltà e indigenti vista la riforma del Terzo Settore. «Agire e non solo riflettere», è l’invito della De Rosa. A prendere parola nel dibattito di sabato, moderato da Carmela Palmese, presidente Odv Società di San Vincenzo De Paoli-Consiglio Centrale di Napoli e Benevento, tra gli altri, Padre Francesco Gonnella, Consigliere Spriturale della Federazione e Monica Galdo è membro della Giunta Esecutiva. Secondo la Galdo, per il piano di azione triennale che dovrà essere varato, «sono da stabilire delle linee guida flessibili per l’opera di volontariato della Società. È giusto che le proposte giungano in primis dai vari territori, dai singoli vincenziani in modo da creare dei gruppi di lavoro nelle varie conferenze. Chiediamo ai vari membri dei territori di segnalarci le criticità». Oltre alle linee guida nazionali e territoriali la Galdo reputa necessaria la predisposizione di un catalogo formativo di base e un’area del sapere e di formazione che rappresenta una delle richieste emerse dalle indagini tra i soci delle varie realtà in Italia della Società di San Vincenzo De Paoli.

di Antonio Sabbatino

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