Stando agli ultimi dati Istat circa il 34% dei diversamente-abili con un’età compresa tra i 25 ed i 44 anni vive con i genitori. Il 17% di essi con uno solo. Nel 90% dei casi la famiglia rappresenta il perno fondamentale. In Italia di soggetti diversamente-abili se ne contano circa 2 milioni. Ma cosa ne sarà di loro quando i genitori saranno troppo anziani per supportarli e sostenerli nella quotidianità? E’ la domanda che si sono posti gli studenti del corso in “Uffici Relazioni con il Pubblico e Uffici Stampa per la Pubblica Amministrazione e Non Profit” tenuto dalla Professoressa Gaia Peruzzi, relativo al corso di laurea specialistica in Comunicazione e Pubblicità per Pubbliche Amministrazioni e Non Profit dell’Università “Sapienza” di Roma. Il percorso, che si proponeva di far sperimentare agli studenti un’attività di scrittura giornalistica e di stimolare le capacità di riflessione critica sulle proprie competenze di ricerca, ha visto il tema del “Dopo di Noi” come perno centrale dell’attività laboratoriale. Gli studenti hanno da un lato raggiunto i propri obiettivi formativi, ma dall’altro si sono trovati di fronte ad una incredibile “mappatura” del problema lungo tutto lo Stivale. Ecco perché Comunicare il Sociale sceglie di proporre ai suoi lettori questa serie di reportage che indagano le eccellenze, le buone prassi ma anche le falle e le difficoltà che ogni giorno le famiglie con figli diversamente abili si trovano a dover affrontare.

MONOPOLI: CITTA’ DELLE “BUONE PRASSI”

di Nicoletta Galiano

MONOPOLI. L’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici nasce a livello nazionale nel 1985 per volere di un gruppo di genitori di bambini autistici delle diverse parti d’Italia. L’associazione è impegnata su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di dare una speranza ed un futuro dignitoso alle persone con autismo, sostenendo le famiglie, diffondendo una corretta informazione sugli interventi di provata efficacia al fine di raggiungere il massimo dell’integrazione possibile. Con lo stesso obiettivo nasce tre anni fa l’ ANGSA Monopoli, per volontà di un gruppo di genitori con l’intento di fare qualcosa per rendere migliore la vita dei propri figli affetti da questa sindrome. Monopoli è un comune della provincia di Bari che conta circa 60 mila abitanti dove, secondo un censimento approssimativo fatto dal Presidente dell’Associazione Antonio Paulangelo, ci sarebbero un centinaio di adulti e circa un ottantina di bambini affetti da autismo. L’ANGSA Monopoli, non rappresenta solo la città di Monopoli, ma lavora per ambito, ovvero nell’organizzazione dell’associazione sono presenti altre due realtà limitrofe: Polignano a Mare e Conversano. L’associazione conta 45 iscritti, per lo più bambini in età scolastica. Essa sostiene le famiglie dei suoi iscritti organizzando incontri di parent – training, per informare e migliorare la conoscenza della patologia; promuove incontri di aggiornamento per gli operatori privati che si occupano di autismo su tutto il territorio di riferimento; organizza seminari, convegni, corsi di formazione e tirocini pratici in collaborazione con le ASL, le scuole, e le altre istituzioni pubbliche e private, sui modelli di intervento validati scientificamente. Dalla creazione di questa rete sociale tra le tre città, sta nascendo nella realtà monopolitana un centro polifunzionale sulla disabilità grazie alla riqualificazione di un ex mattatoio tenuto in disuso da qualche anno da parte della pubblica amministrazione locale. In attivazione risulta essere un altro progetto nella città di Conversano, ovvero l’apertura di un centro “Dopo di Noi” dove sarà garantito non solo l’alloggio per 10 persone, ma anche la costituzione di un laboratorio cognitivo con l’obbiettivo di avviare verso il mondo del lavoro o semplicemente verso il vivere all’interno del centro senza le proprie famiglie per una ventina di persone.
I SERVIZI – Sempre sul territorio monopolitano è in atto il progetto “Assistenza domiciliare”, il quale prevede per i bambini autistici in età scolastica un’assistenza continuativa (della durata di almeno tre anni continuativi) da parte dello stesso educatore, il quale affianca il bambino dalla mattina a scuola, sino al pomeriggio a casa per almeno due incontri settimanali di due ore ciascuno. Questo per cercare di dare al bambino la possibilità di essere seguito ed educato da una stessa persona attraverso l’uso di un metodo educativo ad hoc. Infatti, come ci è stato confermato dal Presidente Antonio Paulangelo, ogni persona o bambino autistico ha caratteristiche singolari e di conseguenza ha bisogno di un trattamento specifico da parte dell’educatore che lo segue. Grazie ad un bando di gara messo a disposizione dalla fondazione “Io Sud” per la costituzione di strutture sanitarie socio educative riabilitative, l’associazione ha progettato l’apertura di un centro socio educativo pomeridiano per l’autismo intitolato “Fiamma sul Ghiaccio” che avrà sede in un’ex scuola, anch’essa in disuso, presente nel territorio monopolitano chiamata San Bartolomeo. Al momento il progetto è al varo dei tecnici del settore della Regione, ed entro la fine del 2012 il Presidente Paulangelo e i suoi collaboratori riceveranno una risposta, auspicandosi che sia positiva.
ALTRE INIZIATIVE – Un’iniziativa ancora in atto, partita il primo giugno 2012, riguarda un corso di formazione proposto dall’associazione, che ha avuto il supporto dell’Associazione Per Loro Disabili, del Comune di Monopoli, della scuola elementare IV Circolo Carolina Bregante, della Cooperativa occupazione e solidarietà, dell’Associazione Culturale Artisticamente e del CSV San Nicola di Bari. Il corso ha avuto inizio nelle giornate dell’1 e del 2 giugno e continuerà nelle giornate del 24 e del 25 del mese di settembre sempre nella stessa sede monopolitana. Gli argomenti che saranno trattati nel corso di formazione avranno come obiettivo quello di introdurre i principali modelli di intervento intensivi e precoci, attraverso la spiegazione teorica e pratiche dei principi dell’Applied Behavior Analysis ovvero del discrete trial teaching, delle procedure comportamentali e del verbal behavior teaching. I destinatari di questo corso sono gli operatori di primo livello (laurea triennale in psicologia e in scienze dell’educazione, educatori diplomati, logopedisti, e lauree triennali), le figure professionali assimilate con laurea triennale o diploma e i genitori dei bambini stessi. La formazione verterà innanzitutto sul fare acquisire ai partecipanti abilità pratiche attraverso una prima fase che prevede spiegazioni teoriche da parte di esperti del settore e una seconda fase che prevede esercitazioni di gruppo e studi di casi singoli attraverso role playing e la visione di filmati significativi. “L’educatore” – conclude Paulangelo – “è una figura fondamentale e dovrebbe essere ritenuta indispensabile per il Dopo di noi, in quanto grazie al suo operato si può sperare di garantire un futuro dignitoso ai propri figli anche dopo la morte dei genitori stessi”.

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