Chiusa dagli anni ’80, oggi la chiesa “azzurra” viene restituita al culto e all’inclusione sociale.  Il recupero e la riapertura della chiesa dei Cristallini sono tra le azioni più significative del progetto “Luce al Rione Sanità”, avviato nel 2021 dalla Cooperativa La Paranza e finanziato da Fondazione con il Sud e Fondazione di Comunità San Gennaro insieme a Intesa Sanpaolo.

Il progetto, pensato durante la pandemia e realizzato nella ripartenza, interviene su importanti asset strutturali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tra cui: il contrasto alle disuguaglianze, l’inserimento lavorativo di giovani in situazione di fragilità, la rigenerazione urbana in contesti marginalizzati e la valorizzazione dei beni culturali attraverso il contributo del Terzo Settore.

Lo scorso maggio, nell’ambito dello stesso progetto, è stata riaperta al pubblico, dopo quarant’anni di chiusura, la Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi che oggi ospita un nuovo infopoint turistico e lo Jago Museum, fruibili 7 giorni su 7. È stata inoltre potenziata l’offerta culturale della Basilica di San Severo fuori le Mura, chiesa che ospita, nel prezioso oratorio di Sant’Antonio, “Il Figlio Velato”. Entrambe le azioni hanno permesso l’inserimento lavorativo di dieci giovani del quartiere e la nascita di una nuova impresa sociale: “La Sorte”.

Il progetto, nel corso degli ultimi due anni, contestualmente ai lavori di recupero e rifunzionalizzazione delle chiese interessate, ha visto l’attivazione di workshop artistici rivolti a 60 ragazzi dai 16 ai 25 anni con attività teoriche e laboratori condotti da artisti e testimoni in ambiti come pittura, cinematografia, fotografia e conoscenza del territorio.

Durante uno dei percorsi formativi, i giovani del quartiere hanno dipinto, con circa venti tonalità di azzurro, gli interni della Chiesa dei Cristallini insieme agli artisti Tono Cruz, Mono González e Giuliana Conte.

Tono Cruz è un pedagogista prestato all’arte, un muralista originario di Gran Canaria (Spagna) che ha trovato al Rione Sanità la sua seconda casa. Qui l’artista, insieme ad un altro grande maestro, Mono González – el Mono -, noto non solo in Cile e non solo per i suoi murales, ha dipinto di azzurro l’animo di un luogo colmo di storie e tradizioni da riscoprire. Ad aggiungere bellezza all’esclusivo lavoro svolto nel corso di questi mesi, è stato l’intervento dell’artista Giuliana Conte che ha realizzato i ritratti “ondeggianti” lungo la navata della chiesa. Oggi gli interni della chiesa sono decorati con i volti della gente del quartiere che raccontano come lì, nel corso del tempo, queste persone abbiano imparato a trasformare paure e fragilità in coraggio, per sé stessi e per i propri bambini.

Per accompagnare l’esperienza immersiva nella chiesa dei Cristallini, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, ha condiviso con il territorio un dono di Ennio Morricone che, nel 2013 – profondamente scosso dal naufragio avvenuto il 3 ottobre dal largo delle coste di Lampedusa, nel quale persero la vita almeno 386 migranti – compose di getto “La voce dei sommersi”, una partitura di cinque minuti e mezzo che unisce i rumori minacciosi delle onde del mare alla stessa voce di Morricone, il quale si immedesima in un migrante in fuga. L’altare attuale della chiesa nasce sempre in collaborazione con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. In particolar modo, a realizzarlo sono stati i detenuti del laboratorio di falegnameria/liuteria del carcere di Secondigliano con la prua di una delle barche dei migranti.

Nel corso di questi anni al Rione Sanità gli spazi chiusi e abbandonati sono diventati strumento per generare cambiamento e innovazione coinvolgendo la comunità del territorio, per pervenire a soluzioni il cui grado di condivisione è direttamente proporzionale al livello di accettazione da parte della comunità stessa. Perché oggi i beni culturali religiosi appartengono non più solo e in modo esclusivo alla Chiesa e alla collettività dei credenti che ne fanno uso, ma appartengono alla storia delle popolazioni, alle loro tradizioni e alla loro cultura.

Così la chiesa di Santa Maria della Maddalena in via dei Cristallini – situata nella stradina cupa che una volta era ghetto nel ghetto della Sanità, luogo in cui la camorra osò perfino fare esplodere un’autobomba – era il 1998, terrore, vetri in frantumi e venti feriti – viene restituita alla pubblica fruizione.

“Culto e cultura, un binomio che ancora una volta sembra prendere forma alla Sanità, questa volta nella chiesa di Santa Maria Maddalena ai Cristallini. Quella CASA risponde a questa duplice esigenza di COMUNITA’ (vocazione autentica della Chiesa) e di formazione. Il tutto in una cornice che da sola invita a guardarsi negli occhi con la stessa profondità con cui i volti che l’arricchiscono ci fanno sentire in famiglia” afferma don Gigi Calemme, parroco del Rione Sanità.

Dal 29 agosto la chiesa sarà aperta gratuitamente al pubblico tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00. Nel complesso, oltre alle pitture murali, sarà possibile ammirare le opere realizzate ad hoc per il nuovo allestimento della chiesa. Il tutto in continuità con quanto già realizzato negli ultimi 15 anni dalla Coop La Paranza e dalla Fondazione di Comunità San Gennaro, attraverso importanti progetti che prevedono il recupero e la valorizzazione delle risorse del territorio, come l’apertura al pubblico delle Catacombe di Napoli e, prossimamente, del Cimitero delle Fontanelle.

La Chiesa di Santa Maria Maddalena ai Cristallini riapre oggi ma è già protagonista di tre progetti che stanno contribuendo a dare forma ai sogni dei giovani del Rione Sanità:

  • Il progetto “Metamorfosi” in partenariato con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti dell’amico Arnoldo Mosca Mondadori

Un progetto culturale e di conoscenza, per trasformare il dolore in nuova speranza, il legno delle barche in strumenti musicali. Il legno delle barche, provenienti da Lampedusa, viene lavorato da persone detenute delle Carceri di Opera (Milano) e Secondigliano (Napoli). Gli strumenti realizzati producono suoni che hanno stupito musicisti e esecutori per la limpidezza. Hanno un’anima. Il progetto prevede di far suonare questi strumenti musicali ad orchestre italiane e straniere e a far nascere “L’Orchestra del Mare”. Attualmente in questo progetto sono occupati 9 detenuti e tre liutai.

  • Il progetto “Tornaccantà” sostenuto da Cesvi e Intesa San Paolo

Nasce dall’idea di Attilio Varricchio, storico amico e sostenitore dei progetti di valorizzazione del Rione Sanità, di creare la prima Accademia della Canzone napoletana, che si dedicasse esclusivamente all’insegnamento ai giovani della musica napoletana. Grazie al progetto circa venti ragazzi hanno, gratuitamente, avuto la possibilità di ottenere un proprio strumento musicale ed imparare a suonarlo, seguendo le lezioni di musica, tenute da qualificati maestri, quali, Paolo Fagnoni, Claudio Cardito, Mario Fabbroni e Giacomo Napolano, e le lezioni di canto della vocal coach, Maria Paola Sinforosa. Madrina del progetto è Monica Sarnelli, da decenni voce inconfondibile della tradizione Partenopea.

  • “Voices of Napoli” Progetto Coro sostenuto dalla Fondazione Andrea Bocelli

Il programma mira a potenziare il sostegno psicosociale dei bambini svantaggiati che vivono in regioni vulnerabili. Con la creazione di cori regionali e altre attività educative, ABF mira a offrire opportunità di empowerment ai partecipanti e alle loro comunità, attraverso la musica come strumento per consolidare le loro skill, stimolare la loro creatività, promuovere la collaborazione e offrire loro maggiori opportunità di successo nella vita.

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