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NAPOLI – In occasione della presentazione del Rapporto Annuale 2012, che si terrà a Napoli il 28 febbraio dalle ore 10 presso l’Aula Pessina dell’università Federico II, Amesci promuove una tavola rotonda dal titolo “Partecipazione, competenze, occupabilità. Se crescono i giovani, cresce l’Italia”.
Interverranno: Giuseppa Montalbano (Ricercatrice ISFOL), Raffaele De Cicco (Dirigente Coordinatore dell’Ufficio Nazionale Servizio Civile), Paolo Di Caro (Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale Giovani), Severino Nappi (Assessore al Lavoro, all’orientamento e alla Formazione della Regione Campania), Giuseppe Failla (Portavoce del Forum Nazionale dei Giovani). A moderare l’incontro sarà Enrico Maria Borrelli, presidente di Amesci.
IL FOCUS – La tavola rotonda, organizzata a pochi giorni dalla pubblicazione in G.U. del Dlgs n.13/2013 (Decreto sulle competenze non formali e informali) emanato dal Ministero del Lavoro, sarà la dimensione formativa delle esperienze di partecipazione, tra le quali il Servizio Civile Nazionale e il Volontario, ovvero delle competenze maturate in ambiti e con metodologie non formali, con particolare riferimento all’occupabilità dei giovani e al mondo del lavoro. All’interno del Rapporto Annuale sono presentati anche i dati di una ricerca condotta su 1040 giovani volontari in Servizio Civile distribuiti sull’intero territorio nazionale.
LE DICHIARAZIONI – “In occasione della redazione del Rapporto Annuale di Amesci abbiamo voluto indagare uno spaccato dei giovani italiani che hanno partecipato a progetti di Servizio Civile Nazionale e di giovani stranieri che hanno svolto Servizio Volontario Europeo, per valutare l’impatto di queste esperienze sulla loro formazione e sulle loro scelte future”, dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente di Amesci.
LA RICERCA – Il primo dato è che dall’ indagine emerge un profilo di giovani desiderosi di impegno sociale e pronti a offrire il proprio contributo al cambiamento. Per circa il 60% dei giovani il SCN costituisce la loro prima esperienza di impegno e di partecipazione, confermando il ruolo del SCN come attrattore di energie di impegno giovanile. A sostegno di questo dato è da segnalare che oltre il 40% dei volontari dichiara di aver scelto il SCN per un interesse a svolgere attività di promozione sociale e un 30% per un interesse verso il progetto scelto a fronte di un 15% che indica motivi economici come principale motivazione.Dati che confermano quindi una chiara e diffusa voglia di partecipazione. I giovani intervistati hanno poi sottolineato l’alto aspetto formativo del SCN. Grazie all’esperienza, infatti, oltre il 60% dei volontari ha ampliato le proprie competenze informatiche e incrementato le capacità progettuali e organizzative. Un altro dato particolarmente significativo è costituito dal 70% dei giovani intervistati che ha reputato il Servizio Civile Nazionale come uno strumento fortemente orientativo per le future scelte lavorative. Oltre l’85% dei giovani coinvolti dichiara inoltre la volontà di lavorare nello stesso settore del progetto di Servizio Civile svolto, denotando quindi una classificazione del “sociale” come strumento di sviluppo economico. “Questi dati ci confermano la necessità di mettere a sistema le competenze e le conoscenze che i giovani acquisiscono, attraverso le esperienze di impegno civico, con il mondo del lavoro, delle imprese e anche dell’università.” conclude Borrelli.
 

di Federica Trapanese

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