‘Le Apparenze’ è un libro sorprendete che segue il ritmo di un elettrocardiogramma irregolare con up and down lungo tutto il corso delle sue pagine. È Bibbi, la protagonista ventitrenne di questo romanzo, che parla alla sua generazione, veloce come una storia su instangram, precaria, e in cerca dell’amore come d’altronde lo sono state tutte le generazioni precedenti.

Apparentemente persa tra shottini, amici di letto, mostre d’arte, Bibbi scava nelle pieghe della vita consegnandoci riflessioni degne di un grande saggio o semplicemente di chi non ha paura di guardarsi dentro e di esplorare i grandi misteri dell’esistenza umana come la felicità o la morte, ad esempio. A dispetto di chi pensa che i nativi digitali siano scatole nell’etere incapaci di emozioni: “A volte, infatti, nella sofferenza si cercano solo conferme della propria esistenza. È come se, abbassando le difese, si attraversassero vari livelli, carichi di adrenalina, senza mai frenare, nutrendosi di una surreale eccitazione. Solo quando si atterra, ci si accorge che è troppo tardi. Nello schianto c’è la constatazione della coscienza del dolore: che è anche, paradossalmente, la consapevolezza di aver vissuto momentaneamente qualcosa di bello. E allora, che anziché arrendersi e chiedere aiuto, si cerca di trovare quell’assurda eccitazione di prima. Come una conferma di essere vivi, seppur nel male. Per qualche folle, questo sarebbe addirittura il meccanismo della felicità”.

Alessandra Bacarelli con uno stile poetico e delicato scoperchia “le cose di entro” della sua generazione, decisamente sottovalutate dai padri che guardano ai loro figli (come il padre di Bibbi) solo come ‘clienti abituali’ di una casa e mai come persone a cui chiedere perché non ci si ferma dentro quelle mura.

Come in un quadro espressionista, in cui gli scenari sono accennati ed è l’occhio di chi guarda a doverli definire, allo stesso modo ‘Le Apparenze’ tratteggia un paesaggio dell’anima tutto da scoprire in cui i personaggi crescono nello scorrere della pagine aggiungendo alle loro vite punti di svolta che non sono traguardi, ma nuovi inizi. Un libro che parla alle giovani generazioni, ma è capace di tenere testa anche a quelle dei loro genitori.

di Ornella Esposito

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