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Le “vie del sale” per riscoprire il Salento nascosto

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LECCE. Un libro per raccontare una delle più antiche tradizioni e arti che l’umanità abbia conosciuto e tramandato nei secoli. Si chiama “Le vie del sale”, il libro dell’associazione Gaia di Corsano, che nasce a resoconto di un progetto finanziato dal Centro Servizi Volontariato del Salento. Il progetto ha proposto un modello innovativo di valorizzazione del territorio, tramite percorsi inediti di educazione ambientale e culturale. Un utile manualetto “Le vie del sale” tascabile, da portare nei percorsi turistici dell’estremo lembo del Tacco d’Italia, per scoprire itinerari mai conosciuti e tratteggiati nel libello appena pubblicato, con un’ottima dotazione di mappe di sentieri e indicazioni, con altimetrie e gradi di difficoltà.
IL VIAGGIO. All’interno del manuale, l’esplorazione di molte delle tappe del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto S. M. di Leuca e Bosco di Tricase” e anche un’incursione nel mondo sommerso, il fondale del mare delle vie del sale, che riserva non poche sorprese come lo stupendo esemplare di grotta sommersa la “Varchicedda”, scoperta proprio dai volontari dell’associazione Gaia, «per il cui nome – spiega Corrado Russo, presidente dell’associazione – ci si è ispirati all’omonima voragine in cui la stessa grotta sfocia in superficie». Ma questa è solo una delle tantissime curiosità e scoperte che è possibile fare sfogliando il libro. Di spessore storico, la narrazione contenuta nel libro della storia del sale che, da tempi immemorabili, attraversa l’umanità caratterizzandone le epoche, fino alla fine del diciannovesimo secolo quando il sale in tutta Italia venne sottoposto al regime del monopolio di Stato. Da allora, grazie all’imprudenza del contrabbando, nell’Italia meridionale e in particolare nel sud Salento, a Corsano, si continuò la produzione non legale del sale che serviva al sostentamento di tante famiglie. Quella volontà è divenuta, con il tramandarsi delle generazioni, tradizione di arte e cultura locale, fino a caratterizzare in maniera esclusiva questa zona e a connotare i percorsi turistici del Tacco d’Italia.
IL TERRITORIO. «Attraverso il nostro progetto di Perequazione Sociale – spiega ancora Corrado Russo – il volontariato suggerisce modelli di valorizzazione del territorio alle pubbliche amministrazioni, alle imprese turistiche e all’associazionismo. Le attività non si esauriscono con il progetto stesso, ma si trasformano in metodo, strumento pratico, esperienza specialistica di avanguardia per i Piani di Sviluppo a livello locale e Regionale».

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