ROMA. Anche nel mondo della scienza le donne sono discriminate. Se le quota rosa restano un miraggio in politica, anche tra provette e ricerca non sempre il gentil sesso emerge per le capacità.
Nonostante siano in teoria votati all’oggettività, anche gli scienziati hanno una discriminazione più o meno inconscia nei confronti delle donne. Lo ha dimostrato uno studio dell’università di Yale pubblicato dalla rivista Pnas, secondo cui gli uomini vengono assunti di più e con uno stipendio migliore.
L’esperimento è stato condotto inviando a 127 docenti di facoltà di biologia, fisica e chimica lo stesso curriculum per una richiesta di lavoro da direttore di laboratorio, in metà dei casi con un nome maschile e nell’altra con un nome femminile.
Cosa ne è emersi? I curricula con nome femminile hanno ricevuto voti sistematicamente minori per la competenza, per la possibilità di essere assunti e per la volontà di ricevere un tutoraggio dai professori interrogati. Anche lo stipendio base è risultato 4mila dollari più basso per una donna eventualmente assunta.Il dato più sconcertante? Per l’autrice dello studio, la discriminazione c’è, anche se ad essere interpellati sono professori donna.

di f.l.p.

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