FIRENZE. U2, REM, Metallica, Lou Reed, Rolling Stones, George Clooney e Nick Cave visti attraverso l’obiettivo del famoso fotografo olandese, in Anton Corbijn – Inside Out, di Klaartje Quirijns; la eco che hanno avuto nel mondo i movimenti fondati sul valore della resistenza all’emarginazione e alla dittatura del denaro in Indignados, di Tony Gatilf; l’eredità di Shining di Stanley Kubrick in Room 237; un anno con i sopravvissuti di Fukushima in Nuclear Nation, del giapponese Atsushi Fanahashi; l’Iran visto dagli occhi di un campione di basket americano in The Iran Job, di Till Schauder; Capitaine Thomas Sankara, di Christophe Cupelin che, grazie all’utilizzo di preziosi materiali d’archivio, ricostruisce la parabola dell’uomo che ha incarnato il sogno di una nuova Africa: il Presidente del Burkina Faso dal 1984 al 1987; In My Father and the Man in Black il regista Jonathan Holiff rivela alcuni retroscena della carriera di Johnny Cash; tra le anteprime: Park Avenue, del regista premio Oscar Alex Gibney, sulla povertà nel mondo.
Sono alcuni titoli della 53a edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario – presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, che, dal 10 al 17 novembre, presenterà in totale 74 documentari tra cui 17 in prima internazionale, 7 in prima europea e 33 in prima italiana. Tra gli ospiti il cineasta argentino Andrés di Tella, cui sarà dedicata la retrospettiva completa, e il maestro del cinema francese Raymond Depardon.
La manifestazione si svolgerà nell’ambito della “50 giorni di cinema internazionale a Firenze” coordinata da FST – Mediateca Regionale Toscana.

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