distrofia-carrozzinaLECCE – Chiedono di morire, che qualcuno stacchi la spina e metta  fine al loro dolore fisico. Marco e Sergio Quarta, di 34 anni, affetti da quando avevano 10 anni dalla rara distrofia di duchenne, vivono attaccati ai respiratori, nella loro casa di Merine, una frazione di Lizzanello, nel Salento, accuditi dai genitori. Entrambi sono costretti a vivere in un letto ma sono molto presenti sui social network attraverso i quali si relazionano con l’esterno e si informano su tutto. Sergio e Marco vogliono provare nuove terapie, chiedono di essere sottoposti a cure sperimentali, anche con le cellule staminali: vogliono che i luminari della medicina si interessino a loro e che lo facciano anche le istituzioni. Di qui l’appello che i genitori hanno fatto con una lettera inviata al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato nonché ai ministri della Sanità e della Giustizia. Marco e Sergio sono in attesa da mesi del cosiddetto assegno personalizzato, un contributo erogato dalla Regione Puglia. «I miei figli – scrive Antonio nella lettera inviata a a Napolitano – hanno chiesto di essere staccati dai respiratori e siamo riusciti a far cambiare loro idea. Diverse volte ho pensato di farmi giustizia da solo. Ma poi ho pensato a Marco e a Sergio e ho lasciato stare. Mi rivolgo a tutti voi implorandovi in ginocchio di ascoltarmi e di darmi giustizia».

di Mirko Dioneo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui