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Governo, arrivano i tagli alle scorte

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ROMA. Il piano risparmi colpisce anche le scorte. Lo scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. La commissione del Viminale incaricata di revisionare il sistema di protezione consegna la proposta di nuove regole al ministro dell’Interno. E si concentra in maniera particolare su tutti quegli «sprechi» legati ai viaggi compiuti al seguito delle persone che vengono scortate. Risparmiare è la parola d’ordine, prefissata dal ministro Anna Maria Cancellieri. Non a caso, all’inizio del suo mandato, aveva dichiarato: «Quando lascerò questo incarico, ricomincerò ad andare in giro da sola».
IL COSTO. Le scorte in Italia impegnano 4mila auto e oltre 2mila uomini delle forze dell’ordine per una spesa annua, stimata dal segretario del Sap Nicola Tanzi, in 250 milioni di euro. L’obiettivo è abbattere questo costo. Le persone protette quotidianamente sono 585 di cui: 82 personalità con scorta di secondo livello (2 auto blindate e 3 agenti per auto), 312 personalità con scorta di terzo livello (un’auto blindata e 2 agenti), 174 personalità con scorta di quarto livello (un’auto blindata e 1/2 agenti). Ma per 44 deputati e 26 senatori, oltre a 30 ex componenti del governo precedente la tutela non sarebbe più indispensabile. Escluso il Presidente della Repubblica che gode di un sistema personalizzato, oggi sono 16 le autorità che hanno diritto a mantenere per un anno la scorta di massimo livello (7 di queste hanno la scorta per legge): i presidenti delle Camere, il capo del governo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, i ministri di Interno, Difesa e Giustizia, il primo presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione, il vicepresidente del Csm, il presidente della Corte Costituzionale. Tutti con tre macchine blindate, ognuna con tre agenti a bordo.
STAFFETTE E RIDUZIONE COSTI. Così, come riferisce il “Corriere della Sera”, il gruppo coordinato dal prefetto Bruno Frattasi ha fissato alcuni paletti. Come il fatto che chi lascia un incarico istituzionale potrà usufruire solo di una tutela, salvo ragioni gravi da richiedere la scorta. E poi si prevede un controllo costante dei servizi di scorta per abbassarne eventualmente il livello. Inoltre, la commissione ha vagliato in particolare gli “sprechi” legati ai viaggi al seguito delle persone scortate. L’ultima polemica nacque sulle vacanze del presidente della Camera Gianfranco Fini, seguito dai suoi agenti, o della senatrice Angela Finocchiaro mentre faceva la spesa da Ikea, accompagnata dai suoi agenti. Il Viminale pensa a ridurre gli spostamenti degli agenti, ossia la scorta accompagna la personalità sotto tutela all’aeroporto e, una volta atterrato a destinazione, ci sarà una scorta a prendere in consegna il tutelato.

di Fpl

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