Unire i luoghi con i passi, le persone con il dialogo e le esperienze con l’arte. È questa la filosofia de “Il Cammino delle Muse – Passi di Speranza contro la Discriminazione di Genere”, un progetto itinerante promosso dall’associazione U Buntu e a Capo APS-ETS, attiva dal 2019 nell’ambito del teatro sociale e della giustizia sociale.
Il progetto, che si svolge nella prima metà di settembre 2025, prevede dodici tappe a piedi per un totale di circa 120 km, partendo da Napoli e arrivando fino a Punta Licosa, nel cuore del Cilento. Un viaggio fisico e simbolico ispirato alle Muse dell’antichità, alle Dee e alle Sirene – figure femminili archetipiche – per affrontare e scardinare le radici profonde dell’oppressione di genere.
U Buntu e a Capo- Il nome dell’associazione deriva dal proverbio zulu “Umuntu ngumuntu ngabantu”, che significa: “io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”. Un principio di interconnessione che guida da sempre le attività dell’organizzazione, nata da un gruppo di persone unite dal desiderio di creare reti solidali, promuovere equità sociale e costruire spazi di riflessione attiva. Negli ultimi anni, l’impegno dell’associazione si è focalizzato sulla prevenzione della violenza di genere, non solo come evento, ma come sistema da decostruire attraverso la coscientizzazione, processo educativo mutuato dalla Pedagogia dell’Oppresso di Paulo Freire. Ed è proprio attraverso il Teatro dell’Oppresso (TdO), sviluppato da Augusto Boal, che si attiva un percorso trasformativo, dove la scena diventa uno spazio per interrogarsi, prendere coscienza e sperimentare nuove possibilità di azione.
Un cammino tra arte, memoria e cambiamento- Il Cammino delle Muse non è solo un trekking, ma un percorso culturale e sociale. Ciascuna tappa è dedicata a una Musa o figura mitologica, e ospita attività teatrali, artistiche e pedagogiche, costruite in collaborazione con realtà locali: Centri Antiviolenza, CSV, enti del terzo settore, associazioni e cittadini.
L’obiettivo è duplice: dare voce alle storie di oppressione quotidiana – legate all’identità di genere, all’orientamento sessuale, ai ruoli sociali imposti – e offrire strumenti per elaborarle, discuterle, superarle. Il Teatro dell’Oppresso in questo contesto diventa linguaggio comune, atto politico e creativo insieme, in cui il pubblico non è spettatore passivo, ma protagonista del cambiamento.
L’itinerario e le tappe
Il viaggio inizia ufficialmente il 30 agosto a Napoli, con il lancio del Cammino dedicato a Parthenope, la Sirena fondatrice della città, e un concerto collettivo. Da lì in poi, ogni giorno è previsto un tratto di cammino e una tappa tematica:
Tappa 1 (2 settembre): Napoli – Ercolano | Dedicata a Igea, dea della salute. Sessione di yoga e Tai Chi.
Tappa 2: Ercolano – Torre Annunziata | Calliope, Musa della poesia. Laboratorio di scrittura creativa.
Tappa 3: Torre Annunziata – Pagani | Urania, Musa dell’astronomia. Racconti e leggende sulle stelle.
Tappa 4: Pagani – Cava de’ Tirreni | Erato, Musa dell’amore. Laboratorio su estetica e affettività.
Tappa 5: Cava de’ Tirreni – Salerno | Euterpe, Musa della musica. Laboratorio di musicoterapia.
Tappa 6: Salerno – Pontecagnano | Melpomene, Musa della tragedia. Laboratorio di espressività.
Tappa 7: Pontecagnano – Battipaglia | Polimnia, Musa del canto sacro. Laboratorio vocale.
Tappa 8: Battipaglia – Santa Cecilia (Eboli) | Talia, Musa del teatro. Laboratorio di Teatro Immagine.
Tappa 9: Santa Cecilia – Paestum | Tersicore, Musa della danza. Laboratorio di movimento.
Tappa 10: Paestum – Agropoli | Clio, Musa della storia. Laboratorio di narrazione condivisa.
Tappa 11: Agropoli – Santa Maria di Castellabate | Gasterea, Musa moderna del gusto. Banchetto conviviale.
Tappa 12 (13 settembre): Santa Maria – Punta Licosa | Leucosia, Sirena della baia. Camminata collettiva e festa finale.
Il percorso segue in parte l’antica Strada Regia delle Calabrie, che ricalca l’antica via consolare romana Capua-Regium, oggi inserita tra gli Itinerari Giubilari 2025: un ulteriore valore simbolico, culturale e spirituale per il Cammino.
Un progetto che nasce in rete- Tutte le attività sono pensate e co-progettate con le comunità locali: ogni territorio contribuisce a dare forma agli incontri, in uno scambio reciproco di storie, pratiche e visioni. Il Cammino delle Muse si configura così come un progetto aperto, inclusivo, che attraversa le arti per parlare di diritti, con uno sguardo intersezionale che abbraccia tutte le soggettività discriminate.