Sovraffollamento carcerario, sanità negata e aumento della criminalità minorile. E’ questa la fotografia delle carceri campane che emerge nella “Relazione annuale 2024”, elaborata dal Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello, in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulle condizioni delle persone private della libertà personale. Dallo studio, presentato a Napoli, emerge che a dicembre 2024, sui 15 istituti penitenziari della Campania si contavano 7.509 detenuti, di cui 892 stranieri e 349 donne, a fronte di 5.584 posti regolarmente disponibili, con l’istituto penitenziario di Poggioreale che detiene il primato del sovraffollamento con una percentuale del 155,45%.
In Campania, si contano 2.706 detenuti con una pena residua al di sotto dei 3 anni: ”Abbiamo bisogno di capire se la politica, almeno per coloro che devono scontare un anno di carcere, un anno solo di carcere, è in grado di fare un’amnistia o un indulto. – evidenzia Ciambriello – Lo dico anche come portavoce nazionale dei garanti. Siamo stati ricevuti dal Ministro. A lui gli abbiamo posto questa questione. Ottomila persone in Italia devono scontare meno di un anno di carcere. 3004 solo sei mesi. Fate un provvedimento di indulto”. Dalla relazione emerge anche l’aumento dei reati dei minori, nonostante il “Decreto Caivano” i giovanissimi in carcere sono in aumento. Al 31 dicembre 2024, in Campania risultano 99 minori ristretti: “Noi fermiamo l’orologio della politica solo quando un minore uccide e basta. – denuncia il Garante – 6.200 minori l’anno scorso, solo in Campania e 14mila in Italia sono stati fermati, denunciati, affidati ai servizi sociali, accompagnati dai genitori, messi alla prova, mandati nelle comunità e per reati più gravi nelle carceri. Di questi attualmente 2.500 sono presi in carico dai servizi sociali, 38 di loro sono stati l’anno scorso accusati di tentato omicidio, 6 di omicidio consumato, 4 di tentato omicidio stradale”.
In Campania ci sono 1.709 detenuti tossicodipendenti, 620 malati di mente e solo due Rems: “Lancio un appello al Consiglio regionale: mettiamo in campo misure alternative in comunità terapeutiche. Se facciamo questo eviteremo il sovraffollamento, i suicidi, tentativi di suicidio e saremo un Paese più democratico”continua Ciambriello. Appello che viene accolto dal presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero: “La regione può fare molto perché la sanità penitenziaria e la sanità regionale non è più delegata al Ministero di Giustizia” mentre sull’assistenza sanitaria un “buon lavoro lo stanno facendo già molto i servizi sanitari regionali, le molte ASL, stanno rafforzando tantissimi il sistema penitenziale, però tenete conto che siamo ancora una regione che credo in questi giorni esca definitivamente dal piano di rientro, credo che per fine maggio si chiuderà questa vicenda e noi potremmo fare ulteriori assunzioni che al momento sono ancora contingente”. Infine un dato degno di nota arriva dal numero di suicidi. Rispetto al 2023 risulta evidente l’aumento del numero dei suicidi sia a livello nazionale che a livello regionale. Nel 2023 si contano 68 suicidi, nel 2024 ben 90. In Campania si sono verificati 11 suicidi, sono quindi aumentati rispetto al 2023, anno in cui si sono verificati 5 suicidi.