NAPOLI – Tasso di disoccupazione alle stelle al Sud. Campania, Sicilia e Calabria hanno il podio negativo. Sono i preoccupanti dati pubblicati dall’Istat. Il tasso dei senza lavoro su base nazionale è ai massimi livelli. Anche a luglio si riconferma il dato del 12 per cento che si era registrato a giugno ma il dato su base annuale peggiora dell’1,3 %. La media nel Mezzogiorno è di 19, 8 quasi il doppio del Centro (che ha un tasso di disoccupazione del 10 per cento) e il triplo del Nord (8 per cento).
LE MAGLIE NERE – In Sicilia si sono persi circa 84mila posti di lavoro in un anno, così il tasso di disoccupazione è schizzato al 21,6 per cento, ovviamente aumentano le persone che cercano lavoro. Peggio fa la Campania che è passata dal 18,5 per cento del 2012 al 21,9 di quest’anno. Ma la vera maglia nera dell’occupazione va alla Calabria dove sono solo il 39 per cento gli occupati tra i 15 e i 64 anni. In calo però risulta esserci soprattutto il lavoro atipico, ossia sono i precari quelli che hanno perso nel primo trimestre del 2013 più facilmente il lavoro. Sono quasi 3 milioni i lavori atipici nel nostro paese e la crisi ne ha bruciati 209mila nel secondo trimestre facendo registrare un calo di occupazione del 7,2 per cento.
COZZOLINO E MARCIANO CONTRO CALDORO – «Mentre il presidente della Regione continua ad autocompiacersi e ad autocelebrarsi per risultati della sua azione di governo, tutti gli indicatori macroeconomici dicono che la Campania sta letteralmente affondando» afferma l’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino. «Non può essere un caso – aggiunge – che la Campania detenga tutti questi primati economici negativi ed è allo stesso tempo tra le Regioni che peggio hanno speso i fondi Ue in questi tre anni. C’è una diretta correlazione che chiama irrimediabilmente in causa il governo regionale».
Gli fa eco il consigliere regionale democrat Antonio Marciano. «Nel giro di tre giorni ai dati forniti dall’Ice che evidenziano un trend negativo per il settore dell’export campano si sono aggiunti quelli ancora più drammatici dell’Istat. Anziché continuare a promuovere video farneticanti Caldoro farebbe meglio se decidesse di convocare ad horas tutte le forze sindacali, del mondo dell’impresa e della politica tutta per individuare iniziative urgenti e all’altezza dell’emergenza sociale che è dinanzi a noi è che significano sostegno al reddito, contrasto alla povertà, aiuto alle piccole e medie imprese, maggiori possibilità di accesso al credito».
L’ASSESSORE REGIONALE – Ottimista invece Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro soprattutto sulla cassa integrazione: «Sebbene la Regione cerchi di evitare che diventi il rifugio delle imprese – spiega – ritengo che sia un sistema per mettere in sicurezza i lavoratori, ma soprattutto che le aziende, in questo modo, dicono che non vogliono chiudere, e che hanno voglia di creare nuove opportunità, e di questo c’è bisogno». Nappi, infine, afferma che la Regione sta facendo di tutto per creare le opportunità di lavoro di fronte all’aumento di domanda di aiuto da parte delle piccole e medie imprese che soffrono le maggiori difficoltà: «La Regione fa la sua parte – conclude – ma lo deve fare in un contesto nazionale».
TAVELLA: «SITUAZIONE ESPLOSIVA» – Meno speranzoso invece il segretario generale della Cgil Campania Franco Tavella che ha commentato: «Quello diffuso dall’Istat è un dato drammatico, perchè da quel che leggo la Campania è la regione con il più alto tasso di disoccupazione, e queste cifre potrebbero determinare una condizione al limite dell’esplosione sociale». Per il segretario del sindacato rosso, infine, non è da sottovalutare neanche il ricorso alla cassa integrazione da parte delle piccole e medie imprese.

di Redazione online

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