CASERTA – Riscattare con le proprie mani la terra in cui si è nati e il futuro di cui si è privati, sembrerebbe un’impresa utopica, e lo è ancora di più se hai solo 19 anni. Eppure un gruppo di giovani scout casertani, Marco, Andrea, Nausicaa, Domenico e Manuel ci sta provando con un impegno ammirevole e costante che va avanti dal 2015, da quando hanno fondato a Caserta la Cooperativa Marco Polo. Sono ragazzi accomunati da obiettivi, ideali, e aspirazioni. Hanno un’etica di fondo che anima i loro progetti, principi politici e sociali di accoglienza e apertura. Vogliono riscattare la dignità della loro terra e dare voce e lavoro alle persone che la abitano. Sperano che quello che stanno costruendo oggi, darà forma al futuro di domani, un futuro migliore per loro stessi e per gli altri. Lavorando giorno dopo giorno si stanno rendendo conto che apportare un cambiamento nel mondo è possibile.
I PERCORSI – “I Viaggi di Marco Polo”, sono l’attività principale a cui si dedicano: percorsi educativi che offrono visite a beni culturali e incontri con altre cooperative, associazioni, realtà sociali che lottano per il cambiamento, per l’immigrazione, per la difesa del territorio contro la criminalità organizzata. Tra le idee di alcuni c’è anche il sogno di un’educazione alternativa, che porti i bambini ad avere più contatto con la natura. “I percorsi didattici sono lo strumento più semplice ed efficace per stimolare i ragazzi, che rappresentano la parte più viva e plasmabile della nostra società. Guardiamo la nostra terra attraverso i loro occhi cercando di capire dove e perché sia o non sia germogliata. Gestire una cooperativa comporta grossi impegni, economici e burocratici; ci sono stati diversi momenti difficili, momenti in cui abbiamo dovuto abbandonare progetti in cui avevamo messo anima e cuore, come la comunità alloggio per minori stranieri o la falegnameria sociale per il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Purtroppo in Campania non siamo particolarmente agevolati, le istituzioni tagliano le gambe alle piccole realtà cooperative come e quasi come un contrappasso, in Campania continuano a nascerne di nuove, alcune delle quali famose a livello internazionale. Ci vorrebbero più incentivi economici e bandi pubblici realmente accessibili. Si dovrebbe investire molto di più sul turismo sostenibile e sociale aprendo beni culturali abbandonati e dando nuova linfa a quelli esistenti, sponsorizzando le realtà belle e folcloristiche del territorio. Ci vorrebbero più supporti per fare rete.” spiega Andrea Casella, uno dei giovani cooperanti. “Sogniamo un progetto lavorativo duraturo su questa terra, che sia principalmente educativo e che crei lavoro. Gli incontri con i ragazzi più giovani ci permettono di scambiarci reciprocamente una speranza. La cooperativa è un sogno, ma anche una lotta, quella di non lasciare la terra che amiamo nelle mani della criminalità organizzata. Noi non siamo solo il futuro di questa terra, siamo il presente. E’ oggi il momento di agire.” , conclude Marco Di Dino, presidente di Marco Polo.

di Lea Cicellyn