ROMA. La Corte europea dei diritti umani ha bocciato la legge 40 nella parte in cui vieta la diagnosi preimpianto degli embrioni anche per una coppia fertile ma portatrice sana di fibrosi cistica. Per la Corte europea la legge sulla fecondazione assistita e’ “incoerente” e viola l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Incoerente perche’ un’altra legge italiana consente alla coppia di accedere a un aborto terapeutico in caso che il feto venga trovato affetto da fibrosi cistica.
FARINA COSCIONI. “Un’altra parte della legge 40 e’ stata bocciata dalla Corte di Strasburgo”. Lo dice Maria Antonietta Farina Coscioni, segretario della commissione Affari Sociali e presidente Onorario “Associazione Luca Coscioni per la liberta’ di ricerca scientifica”. “Il No alla diagnosi preimpianto embrioni- ricorda- e’ stato bocciato anche per coppie fertili ma portatrici sane di fibrosi cistica. Della legge 40 rimane ora solo il divieto per l’utilizzo degli embrioni a fini di ricerca scientifica; le corti europee insomma, a distanza di molti anni danno finalmente ragione ai radicali e all’associazione Luca Coscioni che questa legge medioevale, punitiva e retrograda hanno avversato e combattuto fin dal primo giorno”. Tocchera’ “al nuovo Parlamento predisporre e votare una legge che sia finalmente rispondente agli interessi della coppia e corrisponda al ‘comune sentire’. Credo che fin da ora sia giusto chiedere a Bersani, Di Pietro, Grillo e Vendola un impegno in tal senso”, conclude.

di Mirella D’Ambrosio

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