BOLOGNA. Sopprimere, o almeno sospendere, la tassa per il rinnovo dei permessi di soggiorno degli stranieri residenti nelle province colpite dal terremoto. Lo chiedono la Cisl e l’Anolf (l’associazione degli immigrati della Cisl) di Modena, Bologna, Ferrara e Reggio, auspicando che «il Ministero della Solidarietà sociale si faccia interprete di questo atto di giustizia e lo porti all’attenzione del governo».
LUNGHE ATTESE – Nonostante il raddoppio dei costi per il rilascio del permesso di soggiorno (da 80 a 200 euro), il servizio degli uffici immigrazione, secondo il sindacato, non è migliorato e i tempi si sono ulteriormente allungati. «Riteniamo che la situazione dei cittadini immigrati che soggiornano nelle zone interessate dal terremoto meriti un’attenzione particolare – affermano Cisl e Anolf – a causa del sisma c’è chi ha perso la casa, il lavoro, i documenti. Gli stranieri non hanno reti parentali cui appoggiarsi e se la burocrazia è spesso un fardello pesante per i cittadini italiani, per gli immigrati rischia di essere un macigno».
GLI IMMIGRATI E LA CRISI – Un piccolo segnale positivo giunge dalla riforma del mercato del lavoro (articolo 4, comma 30), col prolungamento da sei a dodici mesi per avere un permesso di soggiorno per attesa occupazione in caso di licenziamento o dimissioni, e comunque per la durata di eventuali ammortizzatori sociali. «La crisi economica per gli immigrati è più insidiosa – ha spiegato Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl – la perdita del lavoro rischia di accompagnarsi alla perdita del permesso di soggiorno, anticamera della clandestinità».
di Rebecca Montini