Un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse realtà capaci di creare un ponte tra centro e periferia della città di Napoli. A Ponticelli parte il progetto incentrato sull’intervento educativo con minori dei centri diurni, finanziato dalla Regione Campania. A svilupparlo realtà come il Progetto ComuniCare e Terra di Confine con l’ausilio dei Maestri di Strada (ente capofila), unitamente a realtà quali Sut, Dedalus e le scuole Bordiga, Toti e Genovese. Luogo degli incontri, che si terranno con cadenza settimanale, una ex scuola elementare nel lotto G di Ponticelli, chiusa per una progressiva diminuzione del numero di alunni iscritti. Riqualificata dopo una interlocuzione con il Comune di Napoli, la struttura è dedicata alla giovane vittima innocente di camorra Ciro Colonna ucciso per errore a soli 18 anni.

Diversi i moduli connessi al progetto educativo che si svolgerà in itinere: il primo modulo, partito nel pomeriggio di martedì 20 ottobre e che terminerà il prossimo 17 novembre con incontri pomeridiani (alcuni con orari 17.30-20-30, altri dalle 18.30-20.30) a cura della cooperativa Terra e Libertà con l’apporto del centro diurno Piccolo Principe, è incentrato sui principi generali del lavoro educativi con minori del territorio, costruzione di laboratori educativi stabili, lavori di equipe oltre all’organizzazione e gestione di un centro socio-educativo diurno.

Il secondo modulo, invece, sarà a cura dell’associazione La bottega delle parole e, con 3 incontri pomeridiani dalle 15 alle 18 nelle date di 14, 21 e 28 novembre sarà incentrato su: approcci di lettura animata, come presentare il testo ai bambini e familiarità con la narrazione, personificazione dei personaggi, voci della letteratura, le pause della teatralizzazione oltre che a reinvenzioni di storie, narrazione alla creazione, storia al contrario e primi elementi di narrazione creativa. «Protagonisti dei vari incontri di apprendimento – spiega Deborah Divertito della cooperativa Terra di Confine – sono i bambini del territorio di Ponticelli ma anche i migranti e gli stessi educatori che hanno un’occasione vera per poter interagire.

Questo comitato di gestione, dove confluiscono diverse esperienze cittadine sia del centro che della periferia, è la vera novità di questo intervento educativo con minori dei centri diurni». Il numero dei partecipanti raggiunge al momento le 30 unità, con l’obiettivo di estendere ed allargare il progetto avviando, come ricorda la stessa Divertito, «un terzo modulo nel mese di dicembre sempre in nome di una progettazione partecipata». 

Di Antonio Sabbatino