ROMA – Anche quest’anno, immancabile nei suoi cinque giorni e oltre 350 eventi, torna “Più libri più liberi”: la fiera nazionale della piccola e media editoria giunta alla sua quattordicesima edizione. Nata nel 2002 da un’idea del “Gruppo Piccoli editori di Varia dell’Associazione Italiana Editori”, Più libri più liberi si terrà a partire da venerdì 4 a martedì 8 Dicembre all’Eur, Palazzo dei Congressi di Roma. Reading, mini concerti, laboratori, tavole rotonde ed improvvisazioni teatrali animeranno nove diverse sale con iniziative proposte dall’editoria indipendente italiana. Tra le otre 50.000 novità che ogni anno vengono pubblicate in Italia, il 25% di esse – e quindi un libro su quattro – è il frutto del lavoro di un piccolo e medio editore. Purtroppo, la strada che separa il loro prodotto dai depositi agli scaffali delle grandi librerie è irta di ostacoli, e spesso oltremodo trafficata dagli editori “big” che occupano grosse fette di mercato. L’obiettivo di Più libri più liberi è proprio quello di arginare questo fenomeno, offrendo uno spazio alle piccole case editrici per mostrare i propri volumi, presentarli, accompagnare gli autori non solo nella fase di pubblicazione dei testi, ma anche in quella di promozione e vendita. Più libri più liberi è dunque una vetrina d’eccezione, al centro di Roma, e durante il periodo natalizio: un luogo di incontro che vuole accogliere anche gli operatori professionali, per discutere le esigenze del settore librario ed elaborare strategie risolutive efficaci laddove se ne avverta la necessità.
IN AGENDA – Molti gli appuntamenti legati all’attualità politica e sociale italiana e internazionale. Molti, inoltre, quelli legati all’interculturalità. Esattamente in queste direzioni si muovono gli incontri della giornata di apertura, come quello col giornalista francese esperto di politica internazionale Bernard Guetta, che alle 12.15, nella Sala Rubino, commenterà gli attentati a Parigi e le prospettive di lotta al terrorismo nell’ambito di “Stato islamico: l’Europa è in guerra?” a cura di Gigi Riva de L’Espresso. Alle 14.00, invece, nella Sala Diamante sarà la volta di: “L’alterità che ci abita. Donne migranti e percorsi di cambiamento” in occasione del primo decennale del Concorso letterario nazionale Lingua Madre, con una testimonianza letteraria diretta del racconto sulla migrazione, e molteplici interventi come quelli di Zong Beilei, Enisa Bukvic, Rahma Nur, Dragana Nikolic. Alla stessa ora, nella Sala Rubino: “La lettura abbatte le barriere”, con interventi di Alberto Improda, Cristina Mussinelli, Elisabetta Ramat e Giordano Vintaloro. Sabato 5, alle 12.00, rispettivamente nella Sala Ametista e nella Sala Turchese le presentazioni dei libri “Var” ad opera dello scrittore serbo di Saša Stojanović, e “La guerra del pallone. Storie di vita e di calcio in Palestina” di Gabriella Greison. Segue alle 14.00, nella Sala Diamante, lo scrittore, sceneggiatore e giornalista argentino Marcelo Figueras e il suo “Aquarium”: romanzo sulla ricerca di due figli scomparsi nel mezzo di un conflitto armato e culturale, ispirato dal suo viaggio in Israele e Palestina nel 2000, intrapreso per seguire la seconda Intifada. Grande importanza verrà data anche all’esodo, fenomeno dalle radici antichissime che nell’arco dei secoli ha visto flussi migratori di massa lasciare la patria d’origine nella speranza di un futuro migliore. I picchi significativi che l’esodo conosce nel Novecento verranno discussi alla tavola rotonda: “Le migrazioni del XXI secolo sotto la lente dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V”. Prolungamento naturale di questa tavola, con uno sguardo sulle tematiche migratorie in Italia sarà “Il paese di Gazebo”, con gli interventi di Diego Bianchi “Zoro”, Marco Damilano, Makkox, Missouri 4, Andrea Salerno e Antonio Sofi. Nello stesso giorno anche la presentazione di “Kobane dentro. Diario di guerra sulla difesa del Rojava” di Ivan Grozny, nella Sala Turchese, alle 17.00. Lunedi, fra i molti, ancora due appuntamenti di rilievo dal punto di vista interculturale: alle 15.00 nella Sala Rubino con “Morire per la cultura. In ricordo di Khaled al – Asaad”, archeologo, scrittore e traduttore siriano ucciso a Palmira il 18 agosto del corrente anno e raccontato attraverso le voci di Emanuela Borgia, Francesca Caferri, Monica Di Gregorio, Lidia Ravera e Nicola Zingaretti. Nella Sala Smeraldo invece, alle 17.00, la parola passa ai migranti che sopravvivono, la cui lotta per la vita è solo all’inizio: l’ostacolo successivo è l’integrazione raccontata da Yvan Sagnet, camerunense nato nel 1985, e leader nel 2011 del primo sciopero dei braccianti immigrati in Italia. A Più libri più liberi porta il libro inchiesta “Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento”, scritto in collaborazione con Leonardo Palmisano e incentrato sulle condizioni lavorative disperate dei lavoratori stranieri nel nostro Paese. Altro ghetto, quello di Roma, verrà raccontato Martedi 6, nella Sala Rubino, alle 16.00, con la presentazione di “Gli abitanti del ghetto di Roma. La Descriptio Hebreorum del 1773”. Stessa ora, sala diversa (la Turchese) per la presentazione di “Padre Paolo Dall’Oglio. Un uomo di dialogo ostaggio in Siria”. Ancora alle 16.00, per un mix di eventi all’insegna dell’imbarazzo della scelta, la “Presentazione delle novità della collana kumacreola”: narrazioni e poemi, ricerche e saggi da ogni parte del mondo, con particolari focus sulla migrazione planetaria contemporanea, sugli studi postcoloniali e transculturali attraverso i volumi “Sull’orlo delle cose” di Livia Bazu (linguista, poetessa e narratrice romena) e “Libri Migranti” di Melita Ricther (sociologa, saggista e mediatrice culturale croata, triestina d’adozione).
di Francesca Coppola