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“Sprigioniamo sapori”: quando i prodotti tipici vengono fatti in carcere

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carcere-poggiorealeRAGUSA – È stato siglato il protocollo di intesa tra il consorzio “La Città solidale” e la direzione della casa circondariale di Ragusa che di fatto sancisce la nascita dell’impresa sociale “Sprigioniamo sapori”. Il marchio dei prodotti finora confezionati all’interno della struttura carceraria diventa una reale impresa che vedrà protagonista il Consorzio ed alcuni detenuti. «Il progetto – spiega Aurelio Guccione, presidente del Consorzio – punta alla valorizzazione dei prodotti tipici siciliani, con particolare riguardo alla focacceria ragusana ed alla biscotteria secca per colazione. Ma quel che più conta, in questo momento, è sottolineare il fatto che, all’interno della casa circondariale, abbiamo dato vita ad un percorso di economia realmente sociale che guarda alle persone in difficoltà e punta alla loro qualificazione professionale».
COOPERATIVA – “Sprigioniamo sapori” si avvia a diventare una cooperativa mista che vedrà la partecipazione dei detenuti lavoratori. Nasce come logica conseguenza del progetto di reinserimento sociale “Rompete le righe”, finanziato dal Fondo sociale europeo. “Rompete le righe” si è sviluppato a Ragusa e Modica attraverso azioni di formazione e work experience di cucina e cucina regionale che hanno coinvolto decine di detenuti. Tutti protagonisti di un lavoro educativo straordinario della durata di 900 e 1500 ore. «Abbiamo dimostrato – sottolinea Guccione – che è possibile spendere bene tali fondi e, soprattutto, che è possibile, attraverso un percorso formativo di centinaia di ore, creare delle ottime condizioni di lavoro anche per i detenuti. Questi e non altri, a nostro avviso, sono i compiti di chi lavora nel campo dell’economia sociale. Ridare dignità a chi ha avuto problemi con la giustizia e che, di conseguenza, ha oggettive difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale. È alle fasce deboli che dobbiamo guardare per essere degli operatori sociali credibili».

di Francesco Gravetti

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