Servizio-CivileROMA- Dopo l’abolizione per la “spending review” del Governo Monti e la ricostituzione in extremis “senza oneri per lo Stato” nell’ultima legge di Stabilità, riparte la Consulta nazionale del servizio civile. La notizia arriva direttamente dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che ha comunicato ieri sul suo sito la firma dell’apposito Decreto da parte del Ministro uscente alla Cooperazione internazionale e Integrazione, Andrea Riccardi. Non è stata ancora comunicata invece la data della prima riunione, durante la quale dovrebbe anche essere eletto il Presidente della Consulta nazionale, ruolo ricoperto negli anni scorsi dal Presidente di ARCI Servizio Civile, Licio Palazzini.
Nonostante le prime ipotesi del Ministero ne prevedessero una riorganizzazione, non cambia il numero dei componenti della Consulta, la cui nomina è biennale e che vede sempre 8 rappresentanti degli enti di servizio civile, 1 rappresentante della Conferenza Stato-Regioni, 1 rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile, 1 rappresentante dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e 4 rappresentanti dei volontari in servizio.
Muta invece la rappresentanza interna agli enti, che accanto ad organizzazioni “storiche” come Cnesc, Arci Servizio Civile, Caritas Italiana, Federsolidarietà – Confcooperative, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, e di altre più recenti come l’Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS), vede l’ingresso del Forum nazionale del servizio civile al posto di Amesci (entrambi però rappresentati da Enrico Maria Borrelli), e dell’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (ANPAS) al posto dell’Unione nazionale Pro Loco d’Italia.
Cambiano poi due dei quattro Rappresentanti nazionali, dopo la nomina nella XIII Assemblea nazionale dei delegati dei volontari del 15-16 marzo scorso di Yuri Broccoli per la Macroarea Nord e Antonia Annamaria Paparella per quella Sud, in sostituzione di Corrado Castobello e Fania Alemanno, giunti al termine naturale del loro mandato.
Il Dipartimento precisa anche che “con successivo decreto si provvederà a nominare il rappresentante delle Regioni e delle Province autonome, non appena la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano designerà il rappresentante da inserire nell’organo consultivo”.
Tra le altre novità del Decreto l’indicazione che “i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri, e del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, in occasione della trattazione di materie di propria competenza, partecipano alle riunioni della Consulta, senza diritto di voto”. Alle riunioni della Consulta potranno inoltre essere invitati i rappresentanti delle Amministrazioni e degli Enti convenzionati, che non abbiano già un loro rappresentante in seno alla Consulta.

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