Un percorso accessibile anche a coloro i quali convivono con difficoltà motorie che come tutti gli altri potranno ammirare le varie specie di orchidee selvatiche studiate da esperti provenienti da tutto il mondo. A Sassano, in provincia di Salerno, arriva l’iniziativa “Senza barriere nella valle delle orchidee” pensata in favore di persone con disabilità fisiche e motorie. Il tour per ammirare le oltre centinaia di specie di orchidee selvatiche, il primo di questo genere nelle aree interne della Campania, avrà luogo dalla mattina di sabato 14 maggio e vedrà protagonisti una cinquantina di persone sofferenti di distrofia muscolare, con Sma, Sla e altre simili patologie muscolari. La visita verrà effettuata con accompagnatori e agronomi che spiegheranno a tutti le caratteristiche delle varie orchidee Il messaggio dell’evento, presentato stamattina nella sala Nassiriya del Consiglio regionale della Campania, è chiaro: eliminare il più possibile le barriere architettoniche anche in un’area di valore paesaggistico come la valle delle orchidee di Sassano.

La bellezza accessibile a tutti

«Vogliamo dare un segnale forte e dire che i nostri luoghi straordinari delle aree interne, come quello suggestivo della valle delle orchidee, generalmente si pensa siano inaccessibili ai diversamente abili. Il percorso pensato per sabato vogliamo diventi una costante anche nel futuro» afferma il consigliere regionale e presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino tra i promotori della giornata insieme al Consiglio Regionale della Campania, il Comune di Sassano, il Centro Clinico Nemo e l’Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare di Napoli. Il sindaco di Sassano, il dottor Domenico Rubino, ricorda come nelle aree interne della nostra Regione ci fossero «dei problemi sull’accessibilità dei luoghi per chi ha difficoltà motorie; noi abbiamo l’obbligo di occuparcene. In questo percorso siamo stati capaci di adattare dei percorsi per visitare almeno una ventina di stazioni». «Qui si coniugano la politica regionale per le aree interne, il tema del turismo verde, del turismo accessibile e la possibilità alle persone con problematiche motorie di visitare un luogo di pregio» si mostra soddisfatto l’assessore regionale al Turismo Felice Casucci.

La soddisfazione di chi ogni giorno è impegnato sul fronte delle difficoltà motorie

 Eliminare progressivamente tutte le barriere architettoniche, si diceva. Ma a che punto siamo in Campania? «Si stanno facendo tantissime iniziative ad esempio sui beni culturali o per l’accessibilità dei parchi, delle giostre per i bambini, è un tema che non finirà mai e deve essere sempre tenuto presente. Fa più rumore un albero che cade che una foresta crescente» risponde l’avvocato Paolo Colombo, garante regionale dei disabili che aggiunge: «Le convenzioni Onu prevedono i diritti per i disabili e poi si richiama alla questione delle opportunità, dell’uguaglianza. La disabilità non è un mondo a parte ma una parte del mondo e se i disabili possono avere delle opportunità, è un vantaggio per tutti». Di «percorso riabilitativo fisico e psicologico, con la prima esperienza pubblica all’aperto dopo due anni di divieti assoluti per chi ha delle disabilità», parla il Francesco Lettieri coordinatore amministrativo del Centro Clinico Nemo. Lavoro eccezionale e laborioso effettua l’Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare (Uildm) con sede ad Arzano che prende in carico decine di persone sul territorio napoletano e delle isole di Ischia e Procida. La Uildm conta 350 soci, che insieme alle donazioni del 5×1000 contribuiscono al sostentamento delle varie attività. Ogni giorno, presso la propria sede, 50 ragazzi hanno l’opportunità di svolgere terapie sino a sera. «Siamo felici dell’iniziativa di sabato per questi ragazzi è importante – afferma il presidente Salvatore Leonardo – Noi facciamo tante battaglie contro le barriere architettoniche e sul nostro territorio controllando l’accessibilità dei posti. I nostri ragazzi quando entrano in una caffetteria pagano come tutti gli altri e non vogliono sentirsi a disagio chiedendo una mano per muoversi o segnalare che nei bagni per loro non ci siano sostegni. In molti si sono adeguati, è una questione di rispetto». Secondo il presidente Leonardo la responsabilità è di «chi fa i lavori, perché dovrebbero tenere conto delle esigenze di tutti anche per non incappare in sanzioni Devo dire che queste nostre attenzioni pagano perché in tanti ci hanno chiesto scusa per le mancanze chiedendoci poi anche dei consigli su come rendere facile l’accesso a chi ha delle disabilità».

di Antonio Sabbatino

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