Al via i corsi di formazione contro la violenza di genere del progetto “ b. I Paesi coinvolti, oltre l’Italia, sono la Giordania, la Palestina, la Spagna. L’iniziativa, finanziata dall’Anna Lindh Foundation con il supporto della Commissione europea, mette insieme diverse associazioni: Arci Ragazzi (con sede a Portici), Arab Women Media Center in Giordania, Yes Theatre in Palestina, Benilde in Spagna.

Si tratta di un’esperienza innovativa e apripista, come sottolinea Paola Schettini di Arci Ragazzi Portici: «In primo luogo perché unisce idealmente le due sponde del Mediterraneo – spiega – Inoltre per la specificità del tema, rispetto al quale assistiamo ad un aumento della sensibilità e dell’attenzione da parte dell’opinione pubblica. Infine, i corsi saranno delle sessioni con metodologia non formale».

Il percorso formativo, aggiunge Schettini, «è rivolto principalmente ai soggetti che operano sui rispettivi territori, con la finalità di riportare a livello locale l’attenzione sulla necessità di creare un network e di trasferire conoscenze e pratiche essenziali per intervenire in maniera concreta». Già sono state aperte le iscrizioni (al massimo quindici), che si concluderanno il 10 maggio, e da segnalare è il grande interesse mostrato verso il progetto anche da parte di rappresentanti delle forze dell’ordine, sociologi, psicologi. «Del resto – continua la presidente di Arci Ragazzi – viviamo un periodo storico in cui l’approfondimento e la conoscenza sul tema della violenza di genere risulta quanto mai necessario».

Il corso di formazione si svolgerà a Portici, nella sede di Villa Fernandes, il 24 e 25 maggio. Attraverso il percorso approntato con il progetto si potranno acquisire strumenti per il riconoscimento degli indicatori di genere. Dunque i partecipanti, rigorosamente in presenza nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e distanziamento, affronteranno due moduli formativi attraverso i quali verranno affrontati diversi argomenti: Identificare idee e credenze che alimentano la violenza di genere; riconoscere il ciclo della violenza di genere; conoscere il ruolo delle nuove mascolinità nella lotta contro la violenza di genere; guardare il fenomeno senza censure e pregiudizi; conoscere e riconoscere le dinamiche violente; acquisire consapevolezza e strumenti pratici al sostegno delle vittime.

L’obiettivo di “We hear your voice” è rivolgersi a youth worker, educatori, operatori sociali, media worker, volontari cui, alla fine dell’esperienza, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Partner territoriale del progetto è il Comune di Portici insieme ad altre associazioni tra cui Shannara Cooperativa sociale, Spazio Donna Linearosa di Salerno, Napolitan.it.

di Bianca Bianco