“Voy’’, il segnale acustico di vicinanza del compagno di squadra a cui passare la palla nel corso della partita, non è semplicemente un suono di 3 lettere: è un ponte di comunicazione tra due mondi che s’incrociano sul rettangolo di gioco grazie alla magia del calcio, quello sano e fuori dalle luci della ribalta spesso troppo inquinato. Nella partita inaugurale del torneo venerdì pomeriggio a Scampia, apprese le regole da chi è dotato della vista, diverse da quelle a cui sono abituati, non c’è più distanza con chi è ipovedente o non vedente. A diventare predominante è la voglia di vincere divertendosi. Alcuni ragazzini a bordo campo, nell’ingenuità tipica delle età adolescenziale, si lasciano andare a diverse risate assistendo alla gara. Superati alcuni minuti però e accorgendosi dell’agonismo che prevale perché di strambo non c’è perfettamente nulla, tornano a commentare le azioni da goal come fatto altre migliaia di volte. Il Calcio Visionario, oramai una realtà nazionale e internazionale sovvenzionato dall’Unione Europea, sbarca di nuovo in Campania per la terza edizione di “Vedere Oltre’’ dove il messaggio di inclusione viene veicolato attraverso il gioco più popolare del mondo. In campo ogni squadra del Calcio Visionario, in questo caso nella versione Mista, è composta da 5 persone: 3 vedenti compreso i portieri e due ipovedenti o non vedenti che per siglare un goal devono passarsi il pallone, dotato di segnale acustico di riconoscimento, fra di loro senza assoli e personalismi tecnici che non s’addicono alla disciplina. Il termine internazionalmente riconosciuto “Voy”, è l’altro suono fondamentale per lo svolgimento della partita.

 L’evento sportivo – Scampia, Parco Verde di Caivano, Caserta sono i luoghi periferici dove diverse squadre provenienti da Firenze, Roma, Bari e quelle regionali si sfidate nell’ultimo weekend appena trascorso. A coordinare l’organizzazione del torneo di Calcio Visonario il Quartotempo di Campi Bisenzio in provincia di Firenze che da anni promuove la disciplina. Le parole di Jacopo Lilli, capitano della nazionale di calcio per non vedenti alla conferenza stampa di presentazione all’Arci Scampia che ha ospitato la prima giornata della manifestazione, trasmettono un insegnamento destinato a rimanere nel cuore degli animi sensibili. «Nel Calcio Visionario i giocatori non vedenti raggiungono davvero la libertà permettendogli di muoversi in autonomia, sono a tutti gli effetti degli atleti. Calcio Visionario significa comunicare» afferma Lilli aggiungendo: «Nelle scuole spesso durante le ore di educazione fisica chi ha disabilità viene messo da parte e in molti casi si chiede l’esonero dall’attività motoria. Io lo noto perché sono anche io un docente di scuola secondaria, seppur d’inglese. Anche a questo scopo è nata la disciplina del Calcio Visionario». «Siamo felici che il Quartotempo e gli organizzatori del torneo abbiano scelto per la seconda volta Scampia. Era già successo nel 2019 e ora con grande piacere ritornano qui» le parole del presidente dell’Arci Scampia Antonio Piccolo affiancato, tra gli altri, da Don Aniello Manganiello, presidente della squadra Oratorio don Guanella Scampia Calcio secondo cui un’esperienza del genere è «arricchente».

di Antonio Sabbatino

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