isola_belgioBELGIO. Un’isola artificiale, sabbiosa e a forma di anello, che permetterà di stoccare l’energia in eccesso prodotta da sette centrali eoliche nel mare del Nord. È il progetto, unico al mondo, che vedrà la luce entro il 2017 a circa 3 chilometri dalle coste del Belgio, di fronte alla città di Wenduine, una quindicina di chilometri a nord-ovest di Bruges.
STOCCAGGIO – Lo stoccaggio dell’energia seguirà una logica simile a quella degli impianti di pompaggio delle centrali idroelettriche in montagna. Questi impianti sono formati da due bacini: nei momenti di basso prezzo dell’energia elettrica, l’acqua viene pompata dal bacino inferiore a quello superiore e, successivamente, quando il prezzo del kWh è elevato, l’acqua ricade nel bacino inferiore e produce energia facendo muovere le turbine idroelettriche. Nel caso dell’atollo in Belgio, verrà realizzato un unico bacino artificiale, al centro dell’atollo stesso, della profondità di 30 metri, quindi 20 metri più profondo del mare circostante. Quando la produzione eolica supererà la domanda, l’energia in eccesso verrà usata per pompare l’acqua dal bacino artificiale al mare, cioè dal basso verso l’alto. Viceversa, nei momenti di punta di richiesta sulla rete elettrica, l’acqua del mare verrà fatta defluire nell’atollo sfruttando il dislivello di 20 metri e si produrrà così energia: proprio come avviene con il flusso dell’acqua, dal bacino superiore a quello inferiore, delle centrali idroelettriche di pompaggio in montagna.
COMPATIBILI – «Quella idrica è la forma più vecchia ed efficiente di stoccaggio di quantità importanti di elettricità», afferma Johan Vande Lanotte, ministro belga dell’Economia. «L’atollo potrà essere combinato unicamente con progetti di sviluppo compatibili con la naturalità della zona. Ciò significa che, in concreto, vi verrà trasferita l’isola di nidificazione delle sterne, oggi situata di fronte al porto di Wenduine, e che l’atollo potrà ospitare anche colonie di gabbiani bruni, in maniera da diminuire il disturbo sonoro nei Comuni costieri. Verranno anche organizzate escursioni turistiche di un giorno».
PROGETTO – L’atollo avrà dimensioni di 3.500 metri per 2.250 metri, per una potenza elettrica compresa tra 300 e 650 MW e una capacità di stoccaggio massima di 2 mila MWh. In questi mesi è fase di finalizzazione il progetto da realizzare in mare, che diventerà legge entro la fine dell’anno. A partire da quel momento, potrà essere richiesta e rilasciata la concessione per la costruzione dell’atollo, il cui inizio è previsto per il 2014. L’atollo dovrebbe quindi diventare operativo nel 2017.
STOP AL NUCLEARE – Per rispettare gli obiettivi europei, il Belgio dovrà produrre almeno il 21% della propria energia elettrica con le rinnovabili entro il 2020 (al momento questa quota è intorno al 7%) e il governo lo scorso anno ha confermato la decisione di uscire definitivamente dal nucleare, la prima fonte nel mix elettrico del Paese visto che fornisce poco più del 50% del fabbisogno interno (nel 2012 la seconda fonte è stata il gas con il 36% circa). Il calendario di uscita dal nucleare prevede la chiusura di due centrali nel 2015, una nel 2023 e le ultime tre nel 2025.
EOLICO – Per il Belgio diventa quindi cruciale puntare su altre risorse energetiche, in particolare l’eolico, fonte di cui il Paese è assai ricco. A fine 2012, la potenza eolica del Belgio era pari a 1.376 MW, di cui circa 380 MW offshore. Attualmente sono attivi due parchi eolici in mare e nei prossimi anni ne verranno realizzati altri cinque (l’ultimo entrerà in funzione tra il 2019 e il 2020), per una potenza totale che ammonterà a circa 2.500 MW, in grado di fornire quasi la metà del fabbisogno elettrico interno. Nei momenti di scarsa richiesta sulla rete, ma di grande produzione eolica, sarà quindi indispensabile stoccare l’energia in eccedenza ed entrerà così in gioco l’atollo di fronte a Wenduine.
UNICO AL MONDO – «Un progetto di questo tipo non è mai stato realizzato al mondo, benché si basi soltanto su tecnologie ben conosciute e utilizzate da tempo nell’industria energetica», spiega Marijn Rabaut, consulente tecnico del progetto per il ministro Vande Lanotte. «Uno stoccaggio temporaneo e stabile dell’energia offre la migliore garanzia di sicurezza per la rete elettrica e di gestione intelligente dell’energia prodotta. L’efficienza di stoccaggio e produzione di energia dell’atollo arriverà al 75-80%. Ovviamente, il progetto sarà sottomesso all’intero sistema legislativo di analisi dell’impatto ambientale. L’intenzione del governo è che i costi di costruzione e di gestione siano supportati interamente dalle aziende che sfrutteranno la centrale stessa, senza sussidi da parte dello Stato».

di Roberto Rizzo (corriere.it)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui