unicef-ROMA- Si contano più di 500mila bambini  ancora sprovvisti di vaccino contro la polio. Il motivo principale? L’accesso limitato ai servizi sanitari di base. Da qui il via alla campagna di vaccinazioni lanciata da Unicef, con l’ausilio dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre organizzazioni partner. Per vaccinare,  quindi proteggere, quanti più bambini siriani contro la polio e  tutte quelle malattie che si possono prevenire con un semplice vaccini.
PIU’ SICUREZZE – Già è partita la campagna lanciata dal Ministero della Salute per vaccinare circa  2,4 milioni di bambini contro polio, morbillo, parotite e rosolia. Intanto un volo umanitario dell’Unicef, carico di vaccini e alimenti è atterrato a Beirut pochi giorni fa. L’organizzazione si propone, quindi, di sostenere questa operazione di distribuzione dei vaccini e vuole sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di vaccinare i propri bambini. Saranno 28,6 tonnellate di aiuti, tra cui 265.000 dosi di vaccini contro morbillo, parotite , rosolia e barrette di cereali solubili arricchite di vitamine. Sostanze altamente  nutritive per i bambini tra i 6 e i 23 mesi. I vaccini, invece, sono fondamentali per rimpiazzare le scorte utilizzate per le campagne di vaccinazione che il Ministero della Salute siriano sta conducendo nel paese, con il supporto dell’Unicef. «Questa campagna è importante perché sta raggiungendo i bambini rimasti esclusi dalle vaccinazioni di routine- spiega il rappresentante di Unicef in Siria, Youssouf Abdel-Jelil. In questo caso, la consegna dei vaccini tramite mezzo aereo era la scelta più veloce. Questi alimenti supplementari- conclude- serviranno a soddisfare le urgenti necessità dei bambini piccoli più vulnerabili della Siria».  Mentre i conflitti in Siria non si placano, i bambini continuano ad essere esposti a rischi. Secondo quanto segnalano gli ospedali dello staff dell’Unicef, si riscontra un aumento nel numero di piccoli assistiti con malnutrizione acuta moderata e grave. Nei prossimi tre mesi  si prevede di raggiungere 50mila bambini nelle aree della  Siria maggiormente colpite dal conflitto.

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