di Alessandro Barba
ROMA. Oggi e domani, 1.500 volontari di dodici organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile saranno in oltre cento piazze in quasi tutte le regioni italiane per l’iniziativa “Terremoto – io non rischio”, la campagna per la riduzione del rischio sismico nata da un’idea del Dipartimento della Protezione civile e di Anpas, e realizzata in collaborazione con Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e ReLuis-Consorzio della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, in accordo con i Comuni e le Regioni coinvolte.
LE PIAZZE – Saranno oltre 60 le piazze dove saranno presenti i volontari Anpas, l’associazione promotrice della campagna. I volontari, formatisi negli scorsi mesi sul tema del rischio sismico, saranno nelle piazze per distribuire materiale informativo, per sensibilizzare i propri concittadini a informarsi sul livello di pericolosità del territorio dove vivono, per dare indicazioni su come svolgere una corretta prevenzione e ridurre la vulnerabilità sismica delle costruzioni.
LE DICHIARAZIONI – Nella conferenza stampa, tenutasi ieri l’altro a Modena, il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli ha dichiarato: «Cogliamo con soddisfazione che dalla campagna dello scorso anno siamo cresciuti, siamo in oltre 100 piazze, 18 regioni, una provincia autonoma. é motivo di soddisfazione di come le buone idee quando non sono gelosamente mantenute all’interno di recinti e di steccati diventano uno strumento importante e ancora oggi rivolgo il ringraziamento ad Anpas che con grande generosità ha allargato la sua brillante idea ad altre associazioni. Il bene non ha copyright ed è contaminante»
I COMMENTI DELLE ANPAS – «Quando abbiamo ideato questa iniziativa abbiamo lavorato profondamente su come fare a trasformare l’energia dei volontari che intervengono nelle emergenze per costruire comunità in grado di resistere », ha dichiarato il Presidente di Anpas, Fausto Casini. «I nostri volontari delle nostre associazioni non sono i volenterosi: sono volontari che vogliono essere giudicati per la qualità di quello che fanno. Non sono bravi se lo fanno gratis, ma se lo fanno bene. I volontari preparati devono incontrare la ricerca scientifica (INGV e ReLuis). Il volontariato ha la fortuna di intervenire nel momento del bisogno. I cittadini volontari sono persone che hanno a cuore il futuro della loro comunità. E’ fondamentale il lavoro integrato con le istituzioni e la comunità scientifica. Il nostro obiettivo è costruire modelli di prevenzione che vedono il volontariato, la scuola e i nuovi cittadini per creare comunità resilienti».  «Oggi per poter affrontare il tema della mitigazione del rischio sismico dobbiamo partire da una grande opera di prevenzione», ha dichiarato il Presidente di ReLuis, Gaetano Manfredi. «Sappiamo che i terremoti arriveranno, ma non sappiamo data e luogo preciso dove arriveranno . Dobbiamo costruire una società resiliente, ma la società resiliente è fatta dal comportamento quotidiano dei cittadini, ma soprattutto il comportamento prima dei terremoti, non quando il terremoto è arrivato. Ridurre il rischio sismico non lo si fa prima dei terremoti. Ma per ridurre il rischio sismico.bisogna agire prima e per fare questo ci vuole una consapevolezza e una percezione chiara dei cittadini che ridurre il rischio sismico» Romano Camassi, ricercatore Ingv, ha poi concluso sottolineando che «con questo progetto il sistema vuole investire su tutto quello che viene prima dell’emergenza. Sulla prevenzione a partire dalla consapevolezza in quanto tale, perché all’interno del processo ognuno si prenda la propria responsabilità»
PER SAPERNE DI PIU’:
www.iononrischio.it
www.anpas.org
 

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