ROMA. “Tribù di zingari”, “specialisti del rapimento di bambini”, “irrecuperabili” e “già dalla giovinezza espressione del loro dna”. Sono solo alcune delle frasi contenute in articoli di giornali nazionali o locali indirizzate alle comunità rom raccolte e catalogate dall’Osservatorio sull’incitamento alla discriminazione e all’odio razziale della 21 luglio, finanziato dall’Open Society Foundations con il contributo della Fondazione Migrantes (http://www.osservatorio21luglio.org/). A quasi due mesi dalla sua nascita, sono già 136 le segnalazioni di informazione scorretta e incitamento all’odio razziale. Iniziata già dai primi giorni di settembre, al 6 novembre l’attività di monitoraggio ha puntato il dito contro 40 episodi di informazione scorretta, “cioè quando un giornalista scrivendo un articolo si è macchiato di pregiudizio, ha utilizzato stereotipi o ha diffuso informazioni non corrette – spiegano dall’Osservatorio -. I casi restanti, invece, sono segnalazioni di episodi che potenzialmente possono ascriversi come incitamento all’odio o alla discriminazione”.
AZIONI CORRETTIVE. Tra i casi incriminati, sono 15 quelli che dopo una valutazione legale hanno visto l’Osservatorio intraprendere “azioni correttive”. L’Osservatorio, infatti, ha già segnalato diversi casi inviando 4 lettere di diffida ad altrettanti esponenti politici, 6 segnalazioni per comportamenti discriminatori all’Unar, 6 segnalazioni all’Unar – Osservatorio Media e Web riguardanti episodi valutati come incitamento all’odio riscontrati su profili twitter e facebook e su due pagine web, 5 segnalazioni alla polizia postale e 4 segnalazione all’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) sempre riguardanti contenuti web. “Nel periodo in esame – aggiungono dall’Osservatorio -, due amministratori locali a cui l’Osservatorio aveva in precedenza inviato una lettera di diffida, hanno risposto fornendo chiarimenti riguardo le loro dichiarazioni. L’Osservatorio ha accolto positivamente i due riscontri”. Il fine dell’Osservatorio, spiegano, è una “costante attività di controllo di giornali locali e nazionali e di blog e siti web, di monitorare e segnalare interviste, comizi e dichiarazioni che potrebbero ascriversi come incitanti all’odio razziale e alla discriminazione e di intraprendere azioni correttive ed eventualmente legali a tutela delle minoranze, in particolare rom e sinte”. Un monitoraggio quotidiano che avviane su oltre un centinaio di fonti grazie al lavoro di diversi volontari.

di Mirko Dioneo

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