1780531-paoloscaroniNAPOLI – «Caro Alexey capisco che la competenza sulle accuse rivolte agli attivisti sia delle autorità russe, e che Gazprom non ha alcun ruolo nell’indagine. Tuttavia, vista la tua grande reputazione – un appello alla clemenza da parte tua potrebbe essere di aiuto a coloro che sono detenuti». È quanto si legge nelle lettera che l’ad di Eni Paolo Scaroni ha inviato al suo omologo di Gazprom Alexey Miller per chiedere la liberazione dell’attivista italiano di Greenpeace Cristian D’Alessandro fermato assieme ad altri dalle autorità russe con l’accusa di pirateria durante una protesta contro le trivellazioni di Gazprom nell’Artico. Secondo Scaroni un intervento della compagnia russa «aiuterebbe l’industria dell’energia a stabilire un dialogo trasparente e costruttivo con tutte le entità interessate. Grazie in anticipo per la considerazione che vorrai dare a questa mia».
PD-SEL-SC: GAZIE SCARONI – <Ringraziamo l`Eni e il suo amministratore delegato Paolo Scaroni per la grande sensibilità dimostrata sulla vicenda degli attivisti di Greenpeace incarcerati in Russia. Abbiamo appena ricevuto la lettera indirizzata al Ceo di Gazprom con la quale l`Ad dell`azienda italiana rivolge un appello al colosso russo. Speriamo che possa contribuire alla salvezza dei giovani di Greenpeace», dichiarano i parlamentari Michele Anzaldi (PD), Loredana De Petris (Sel) e Bruno Molea (SC).
LA MAMMA DI CRISTIAN – «Qualcuno si muova perché non ne posso più». Raffaella Ruggiero è la mamma di Cristian D’Alessandro, l’attivista di Greenpeace, arrestato lo scorso settembre in Russia con l’accusa di pirateria per una protesta contro le trivellazioni di Gazprom nell’Artico. «Non voglio neanche rispondere a chi mi chiede come mi sento – dice al Velino – , perché non si può capire. La situazione di mio figlio la conoscono tutti, quindi si possono immaginare le preoccupazioni che sto vivendo. Sono al nostro fianco i legali di Greenpeace che ci aggiornano sui movimenti». E le Istituzioni? «Sarò sincera, non lo so. Tutte le informazioni le ricevo dai media. Per esempio so che si è mossa la Bonino, perché lei l’ha dichiarato. Io posso solo augurarmi che qualcosa stiano facendo. La tensione e le condizioni durissime di tutti gli attivisti di Greenpeace, non solo di mio figlio, erano visibili a tutto il mondo su YouTube». Che cosa potete fare voi come genitori? «Io scrivo e imploro. Tutti i giorni a tutte le ore. Non so più che fare. Secondo lei, io come mamma, soprattutto dopo averlo visto solo ieri in video, come devo stare? Aspetto che il Governo si muova, faccia qualcosa. Questa è una situazione più grande di noi». Greenpeace Napoli intanto ha organizzato per venerdì un presidio in piazza Dante a Napoli.
 

di redazione online

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