NAPOLI. Un cambio di rotta e l’apertura agli “italiani di seconda generazione”. Una legge per la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri «è una cosa auspicabile, così come è auspicabile che cresca in questo Paese la cultura della solidarietà». Lo ha dichiarato il ministro per l’integrazione e la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, durante la due giorni “Amici dei poveri” organizzata dalla curia di Napoli e dalla comunità di Sant’Egidio. Il ministro per la Cooperazione internazionale ha  partecipato alla messa in Duomo, celebrata dal cardinale Crescenzio Sepe, e invita l`intera comunità partenopea a rimboccarsi le maniche per arginare l`avanzata della camorra. Già a novembre, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva auspicato un’apertura del governo in questa direzione: «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione».
L’ITALIA CHE NON FA RUMORE. Dal convegno, spiega Riccardi «è emersa un’Italia che non fa rumore, che lavora con gli ultimi, con i poveri. Un’Italia molto preziosa in questo tempo di crisi, che visita le carceri, che sta vicina agli stranieri e che segue gli anziani. E’ un grande tessuto che esprime la cultura della solidarietà, una voce di speranza e di aiuto nel nostro tempo difficile», conclude il ministro.
PER SAPERNE DI PIU’
Colle: Cittadinanza ai figli degli immigrati nati qui 
Videoinchiesta Italians 2.0

di Luisa Corso

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