Evitare la liberalizzazione di antipsicotici e altri psicofarmaci per il trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico. La petizione, lanciata da Apri — “Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno celebrale”, è rivolta all’Istituto Superiore della Sanità e alle raccomandazioni che hanno aggiornato la Linea guida 21 sull’autismo.
La Linea guida risaliva al 2011, nel 2017 si è dato mandato all’Iss di aggiornarla ma i risultati hanno deluso e indignato famiglie e associazioni che, lamentano, non sono state consultate, in violazione al principio “Nulla su di noi senza di noi” proclamato dalla Convenzione Onu sulla disabilità del 2006.
«Nella formazione dei panel che decidono l’aggiornamento delle raccomandazioni – si legge nella petizione – i rappresentanti delle organizzazioni delle persone con autismo e dei loro familiari sono stati esclusi, violando la prima regola del metodo Grade ( Grading of Recommendations, Assessment, Development and Evaluation ndr) che l’Iss afferma di volere applicare».
La battaglia di famiglie e associazioni va avanti dal 2020 quando fu consegnato all’allora ministro della Salute Speranza e al direttore dell’Istituto superiore della Sanità il testo della protesta per «gli errori e le illegalità commesse dall’Istituto Superiore, proponendo di regolare le prescrizioni come per l’ADHD (ipercinesia e disattenzione) di cui oltre il 30% dei minori con autismo soffre». Alla lettera non è seguita però alcuna risposta dal ministero. Ne è seguito un ricorso amministrativo.
«Tre raccomandazioni sulle quattro emesse – continua la petizione – rappresentano un puro atto di medicina difensiva che vorrebbe parare dalla denuncia penale i medici che hanno prescritto e che prescriveranno antipsicotici e altri psicofarmaci ai bambini senza rispettare le norme sulle prescrizioni off label, le limitazioni scritte sul bugiardino che impongono limiti minimi di età e massimi di durata del trattamento. In questi casi il medico, se non vuole essere responsabile dei frequenti danni, deve fare firmare l’accettazione dei rischi da parte dei genitori e deve prestare un’attenzione continua alle conseguenze dell’assunzione del farmaco, spesso impedita dalla grave carenza di neuropsichiatri in Italia».
Sono troppi i casi di adulti che scontano molti effetti avversi dell’uso prolungato degli psicofarmaci iniziati fin da bambini (parkinsonismo, diminuzione del quoziente intellettivo, obesità, diabete e morti precoci), lamentano le associazioni, che vorrebbero evitare queste conseguenze ai bambini che oggi si scoprono affetti da autismo.

Il link per partecipare alla raccolta firme:

ihttps://www.change.org/p/al-ministro-speranza-e-al-presidente-dell-istituto-superiore-di-sanit%C3%A0-silvio-brusaferro-nulla-su-di-noi-senza-di-noi-l-iss-ritiri-la-raccomandazione-sui-farmaci-antipsicotici

di Bianca Bianco

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