matrimonigayPARIGI – Davanti all’Assemblea nazionale, dove nelle scorse notti i militanti di estrema destra avevano provocato scontri con poliziotti e aggredito giornalisti, due ragazze si baciano vicino al cartello in anglofrancese « Oui are the champions! », mentre gli agenti Crs ( Compagnies républicaines de sécurité ) in tenuta anti-sommossa guardano (qualcuno sorride), e altri uomini e donne applaudono, sventolando volantini con la scritta «e adesso la fecondazione assistita».
LA LEGGE – Intorno alle 17 di ieri i deputati francesi hanno approvato in via definitiva, con 331 sì e 225 no, la legge sul mariage pour tous , il «matrimonio per tutti» che secondo i promotori «non toglie diritti a nessuno, si limita a estenderli». La Francia è il 14° Paese al mondo dove il Parlamento si è pronunciato per l’eguaglianza tra coppie etero e omosessuali (dall’Argentina al vicino Belgio), ma qui più che altrove i toni sono stati epocali, da scontro di civiltà. Nei sette mesi di dibattito gli oppositori – dalla pittoresca portavoce «umorista papista» Frigide Barjot ai vescovi – hanno lanciato ammonimenti apocalittici, evocando la prossima fine del mondo per come lo abbiamo conosciuto (era già accaduto peraltro in occasione dei Pacs, nel 1998).
LA PROTESTA – Negli stessi momenti in cui le coppie gay si radunavano davanti all’Assemblea per bere champagne e ringraziare la maggioranza socialista, il neonato movimento degli Homen che scimmiotta le Femen ucraine ha bloccato il traffico con una decina di militanti, autoproclamati «uomini veri»: torso nudo, maschere bianche sul volto, bandiere tricolori e grandi cartelli per chiedere di nuovo un referendum che non verrà concesso. Il capogruppo dell’opposizione Ump, Christian Jacob, è uscito dall’Aula infuriato per dirigersi verso il Consiglio costituzionale, dove ha immediatamente presentato ricorso. Se, come è probabile, l’eccezione di costituzionalità non verrà accolta, il presidente François Hollande tra un mese potrà promulgare la legge e i primi matrimoni tra coppie omosessuali saranno celebrati in Francia a metà giugno.
IL GOVERNO – «Sono sopraffatta dall’emozione», ha detto la ministra della Giustizia e promotrice della legge, Christiane Taubira, pochi istanti dopo il sì. «Avete votato un testo bellissimo, generoso, che non toglie niente a nessuno – ha continuato la Guardasigilli rivolgendosi ai deputati -, adesso dobbiamo parlare a coloro che si sono sentiti feriti, in questi ultimi giorni. Penso soprattutto agli adolescenti, forse smarriti nel clima rabbioso in cui si è svolto il dibattito. Se siete presi dallo sconforto, spazzate via tutto. Restate con noi e tenete la testa alta, perché non avete niente di cui rimproverarvi». Prima di concludere con Nietzsche: «Le verità uccidono, quelle che si tacciono diventano velenose». Le prime manifestazioni contro il matrimonio gay si erano svolte, a partire dall’autunno scorso, senza incidenti e con grande attenzione a evitare slogan omofobi. Mentre all’Assemblea e al Senato i parlamentari discutevano il testo (per un totale finale di 185 ore), centinaia di migliaia di francesi sono scesi in strada per esprimere il loro legittimo dissenso. Ma nelle ultime settimane la protesta si è fatta cattiva, il movimento ha concesso spazio agli estremisti, a Parigi e nel resto della Francia ci sono stati incidenti e aggressioni contro locali e coppie gay.
CENTOMILA COPPIE – Nei prossimi giorni, fino al pronunciamento della Corte costituzionale, la tensione continuerà «ma ormai è andata, il nostro testo è legge e ci aspettiamo che i contrari si rassegnino, non possono fare altro», dice una fonte dell’Eliseo. Hollande si è sempre rifiutato di concedere il referendum perché il mariage pour tous era già una delle 60 proposte (la numero 31) del programma con il quale ha vinto le elezioni, un anno fa. Secondo le stime le coppie omosessuali in Francia sono circa 100 mila, e i bambini allevati da genitori dello stesso sesso tra i 24 e i 40 mila. Il diritto all’adozione permetterà a queste famiglie di uscire dall’ombra. Il passaggio successivo sarà la legalizzazione in Francia della Pma (procreazione medicalmente assistita). E lo scontro tra due concezioni della famiglia, tra natura e cultura, si aprirà di nuovo, anche per gli eterosessuali.

di Stefano Montefiori (corriere.it)

 STEFANO MONTEFIORI

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