Chiusura anticipata alle 15.30 a causa della carenza di personale e le attività sociali che si svolgono al suo interno a rischio stop dopo la pausa estiva. La paradossale situazione del parco dei Quartieri Spagnoli, situato in vico Trinità delle Monache nei pressi dell’ex Ospedale Militare, è un ulteriore esempio delle difficoltà che vivono i parchi pubblici cittadini. Non solo, almeno in questo caso, l’orario ridotto può inficiare persino il percorso di alcuni ambiti legati al settore Welfare cittadino. Dal 1 agosto, con un ordine di servizio firmato il 25 luglio scorso dal responsabile del Servizio Attività di Supporto Antonio Carpineto, il parco rimarrà chiuso per ferie dei dipendenti dall’11 al 24 agosto e soprattutto, negli altri giorni, l’arco temporale di apertura ha subito una riduzione, andando dalle 8 alle 15.30 circa. Questo perché, con 3 soli operai in organico (il quarto sta per andare in pensione) oltre al sorvegliante, nello spazio pubblico del centro storico non può essere garantita quella turnazione tale da lasciar aperto il parco almeno sino alle 18.30 come avveniva in precedenza (subito dopo l’apertura di quasi vent’anni fa il parco chiudeva quasi alle 20). Già questo disservizio agostano rappresenterebbe di per sè un problema, visto che in piena estate le persone cercano refrigerio soltanto al calar del sole. Ma ciò è niente rispetto a quanto potrà avvenire da settembre se la chiusura alle 15.30 continuerà. Motivo? Nel parco di vico Trinità delle Monache trovano spazio le attività supervisionate dall’Assessorato al Welfare retto da Roberta Gaeta come il Servizio di Conciliazione Penale e il Centro di Aggregazione Adolescenti di Palazzo Urban che nel corso dell’anno ha visto lo svolgimento di laboratori teatrali, di cake designer, di ceramica. La maggior parte di tali attività si svolge di pomeriggio e vanno avanti sino alle 19. «Questo posto è un centro d’aggregazione vero e tenerlo chiuso di pomeriggio sarebbe un bel disagio visto che chi svolge attività al suo interno lo fa perchè forte di legittime assegnazioni avvenute in piena regola» afferma l’assessore alle Politiche sociali Roberta Gaeta che condivide la preoccupazione dei cittadini e degli stessi lavoratori. Proprio chi ogni giorno si occupa della pulizia e della cura del parco, allarga le braccia. «Dai 30 operai di un tempo ora ce n’è un decimo e facciamo quanto possiamo ed anche di più». Ma non può bastare: le giostrine in legno sono rotte, gli ascensori restano fuori uso e molte parti sono transennate, e quindi impraticabili, per motivi di sicurezza. 

di Antonio Sabbatino