«Il memorandum firmato tra Tunisia e Ue è un ulteriore passo verso la creazione di un vero partenariato che possa affrontare in modo integrato la crisi migratoria e lo sviluppo per entrambe le sponde del Mediterraneo». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa a Tunisi a commento della firma del memorandum tra Ue e Tunisia, avvenuta insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, al primo ministro olandese Mark Rutte e al presidente tunisino Kais Saied. Lo riporta Redattore Sociale (www.redattoresociale.it)
«Il partenariato con la Tunisia – ha aggiunto Meloni- rappresenta per noi un modello per costruire nuove relazioni con i vicini del NordAfrica. Il memorandum è un punto di partenza al quale dovranno conseguire diversi accordi per mettere a terra gli obiettivi che ci siamo dati». Sempre Redattore Sociale riporta che la presidente del Consiglio ha ricordato che «domenica prossima 23 luglio a Roma ci sarà la conferenza internazionale sull’immigrazione che avrà come protagonista il presidente Saied e con lui diversi capi di Stato e governo dei paesi mediterranei. E’ l’inizio di un percorso che può consentire una partnership diversa da quella che abbiamo avuto nel passato.
Il memorandum di intesa firmato tra l’Unione europea e la Tunisia nel corso della visita a Tunisi della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del primo ministro olandese Mark Rutte e la premier italiana Giorgia Meloni, prevede l’impegno di Bruxelles a mobilitare 105 milioni di euro entro la fine del 2023 per aiutare la Tunisia a gestire i flussi migratori alla frontiera e a facilitare i rimpatri dei migranti irregolari presenti sul suo territorio nazionale.
Circa metà della somma dovrebbe essere impiegata per favorire le procedure di rimpatrio dei migranti irregolari provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana che si trovano sul territorio tunisino, ha riferito un funzionario della Commissione. Il finanziamento servirà a finanziare i viaggi di rimpatrio e i bisogni essenziali di circa 5 mila migranti che devono essere rimpatriati nei Paesi di origine.