Ormai da decenni il dibattito sul riscatto economico e sociale del Meridione si alimenta di opinioni diverse e soluzioni contrastanti. Molte sono state le politiche pubbliche che hanno tentato di ricucire l’atavico divario che separa il Sud dal Nord del nostro paese, ma troppo spesso questi tentativi si sono risolti in un nulla di fatto.

I DATI – I dati Istat del secondo trimestre del 2020 confermano che gli effetti macroeconomici della pandemia hanno colpito maggiormente il settore produttivo settentrionale, ma dal punto di vista dell’occupazione è il Sud a registrare i dati peggiori, con un calo del 4,4% rispetto al primo trimestre. I lavoratori meridionali hanno risentito infatti in misura maggiore delle chiusure nei settori più diffusi, come quello gastronomico e del turismo, pagando lo scotto di contratti di lavoro temporanei e spesso precari. Se da un lato la pandemia ha acuito il divario Nord-Sud, dall’altro questo tragico evento sembra aver portato ai meridionali una nuova consapevolezza del proprio ruolo nel cambiamento. Si sono sviluppate in questi mesi numerose iniziative che mirano a promuovere il commercio locale e la solidarietà territoriale in un periodo in cui sono molte le attività ad attraversare momenti difficili. Nasce così una nuova attenzione al “commercio di prossimità” con la valorizzazione delle piccole botteghe di quartiere, ma allo stesso tempo una spinta alla modernizzazione per permettere ai commercianti di stare al passo coi tempi e rispondere alle esigenze del mercato. Dalle catene social alla creazione di gruppi di condivisione di prodotti artigianali, dalle campagne delle pubbliche amministrazioni fino al lancio di iniziative imprenditoriali che vanno tutte nella stessa direzione: valorizzare il commercio meridionale.

LE ESPERIENZE – Tra i negozi che hanno da tempo intrapreso questo cammino, la Tiendaequosolidale fa da apripista per una nuova concezione del commercio «Abbiamo sempre dato molto spazio ai produttori del sud del mondo, ma oggi più che mai sentiamo la necessità di aiutare i piccoli produttori del nostro territorio. Siamo entusiasti di aver notato, in questo periodo difficile, un crescente interesse da parte dei nostri clienti per i prodotti meridionali. É una grande prova di solidarietà» afferma Salvatore D’Amico, responsabile della bottega. Nelle prossime settimane sarà inoltre lanciato Amasud, un marketplace che riunirà produttori esclusivamente meridionali. «Il nostro obiettivo è dare spazio e visibilità ai brand del sud che in molti casi, solo perché hanno un bugdet minore, sono meno conosciuti sul mercato. Vogliamo creare una comunità che punti sulla qualità, fatta di aziende che abbiano sede legale nel meridione, perché questo significa pagare le tasse qui ed avere più servizi per i nostri cittadini» queste le parole di Gianluca Sionne, ideatore della piattaforma Amasud.

di Yari Russo