Sorridenti, fieri e pronti per questa nuova esperienza formativa. Sono i sei ragazzi con sindrome di down «reclutati» per un progetto pilota promosso dall’Associazione Più, in sinergia con la Fondazione Istituto Antoniano di Ercolano e Unione Industriali di Napoli, teso all’inserimento di giovani con disabilità nel mondo del lavoro. L’associazione, presieduta da Carla Recupito, consigliere dell’Unione Industriali Napoli, Gruppo Giovani Imprenditori, è stata presentata al Teatro dell’istituto Antoniano. Hanno partecipato alla conferenza, oltre alla presidente Recupito, il direttore generale di Unione Industriali Napoli Francesco Benucci, il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unione Industriali Napoli Alessandro Di Ruocco, il direttore sanitario della Fondazione Antoniano Goffredo Scuccimarra, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Luca Trapanese.

I sei ragazzi parteciperanno ad un tirocinio formativo di sei mesi in altrettante aziende campane, tenuto da imprenditori e manager d’azienda. Le imprese che accoglieranno i corsisti sono: Ali Lauro, Rdr Spa, Unione Indudtriali Napoli, Digital Innovaton Lab Campania, Selda Service e Varriale. Saranno formati, per lo più, nei lavori di ufficio e in base alle propensioni personali, le stesse per cui sono stati selezionati.

«Questa associazione – spiega Carla Recupito- vuole sovvertire i paradigmi culturali tra le persone, provando ad eliminare le differenze sociali. L’abbiamo fondata io e mia sorella Claudia, in memoria di nostro zio diversamente abile, ma tengo a sottolineare la grande squadra che c’è alle spalle.C’è dietro l’anima profonda di tutti coloro che ci stanno sostenendo e, soprattutto, di imprenditori entusiasti di accogliere questi ragazzi che rappresentano un valore aggiunto. Vorremmo anche contrastare il luogo comune che gli imprenditori abusino della legge per la disabilità, che non siano flessibili nell’inclusione dei diversamente abili. Non è vero, ci sono molti imprenditori virtuosi che sono consapevoli del valore di questi ragazzi. Questo è un progetto pilota, ma ne seguiranno molti altri per tantissimi ragazzi che avranno modo di imparare e dimostrare le loro competenze nelle aziende».

di Francesca Mari

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