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PALERMO. Adulti insospettabili e ragazzini, bulli e speculatori sono colpiti da una bizzarra malattia che alcuni chiamano ‘mafia’ e che li trasforma in disgustosi scarafaggi: e’ lo scenario immaginato nella favola illustrata da Lelio Bonaccorso e scritta da Marco Rizzo, ‘L’invasione degli scarafaggi, la mafia spiegata ai bambini’ (Beccogiallo editore, 64 pagine, 12 euro). I due autori siciliani avevano gia’ lavorato insieme per la stessa casa editrice alla storia a fumetti  ‘Peppino Impastato’ ,  ma adesso la sfida era «trovare una metafora efficace e non banale e un linguaggio semplice ma non superficiale che raccontasse cosa e’ la mafia ai bambini – spiega lo sceneggiatore Marco Rizzo – abbiamo lavorato molto sul linguaggio e le illustrazioni e sulla rappresentazione di certi comportamenti alla base della mafiosita’. Il bullo della storia, ad esempio, è il figlio di un estortore che con gli stessi metodi intimidatori chiede il pizzo».

 LA FIABA. Rizzo e Bonaccorso provano a trasformare in favola comprensibile ai bambini il senso de ‘La fattoria degli animali’ di Orwell, dove qualche animale è più uguale e prepotente degli altri. «C’è un po’ di Orwell, Buzzati e un riferimento quasi obbligato a ‘La metamorfosi’ di Kafka – spiega Rizzo – ma  anche una piccola autocitazione: uno dei primi fumetti fatti insieme è stata una storia breve pubblicata sull’ antologico ‘Resistenze’ (di Beccogiallo), intitolato ‘A Putia’. Raccontava di un proprietario di un piccolo alimentari taglieggiato da due sgherri mafiosi. Questi ultimi alla fine si trasformavano in scarafaggi, intimiditi dalla folla del quartiere che si ribellava a loro, e schiacciati». E nel racconto anche la scuola elementare ha il suo elenco di ‘malati’, ma tra questi ci sarà  un ragazzo coraggioso che ricorderà ai suoi compagni che combattere quella malattia e’ possibile e anzi, conviene. «La speranza e’ quella di provare a raccontare ai bambini il senso di certi comportamenti – aggiunge Rizzo – trovo poco efficace piazzare i ragazzi davanti un televisore che proietta il film ‘I cento passi’ se si tratta di un episodio isolato a cui non segue un confronto. Inoltre certi meccanismi come le celebrazioni – dovute – sono diventati un po’ arrugginiti e alla lunga stancano ragazzi e insegnanti e si svuotano di significato. Speriamo di aver dato uno strumento di comprensione in piu’». «Questo libro e’ dedicato a tutti i bambini – dice il disegnatore Lelio Bonaccorso – che nella loro semplicità riescono a vedere molto meglio dei grandi quanto assurdo e inutile sia il sistema mafioso, e non riescono a capire perché si debba convivere con le cose cattive del mondo. Ma anche a tutti gli uomini, affinché possano tornare ad ascoltare il bambino che e’ dentro ognuno di loro».

 

di Antonella Lombardi

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