base_armiMILANO – Nel 2012 i governi di tutto il mondo hanno speso 1.750 miliardi di dollari per le armi, pari al 2,5% del Prodotto interno lordo (Pil) del pianeta. L’Italia, con i suoi 34 miliardi di dollari, è al decimo posto. Al primo posto ci sono gli Stati Uniti, che controllano il 39% del mercato, seguiti da Cina e Russia, che sono i due paesi emergenti nel ricco business della guerra, tanto che i cinesi hanno avuto un incremento del 7,8% della spesa e la Russia addirittura del 16%. È quanto emerge dai dati resi noti dal Sipri, l’Istituto internazionale di ricerca per la pace di Stoccolma, e rilanciati oggi dal sito del mensile Altreconomia. «Il totale della spesa militare mondiale costituisce il massimo storico dal punto di vista del totale nominale -scrive Francesco Vignarca -, ma sperimenta per la prima volta dal 1998 una leggera decrescita in termini reali: 0,5% in meno rispetto all’anno scorso. Dal punto di vista delle valutazioni ciò non deve essere letto e rilanciato come una vera diminuzione delle spese militari mondiali. L’effetto è determinato soprattutto da un rilevante calo messo in opera dai paesi del cosiddetto ‘blocco occidentale’ per i loro problemi di budget. A ciò fa da contraltare l’esplosione della spesa militare russa e della Cina».
LE ESPORTAZIONI – Se si guarda all’elenco degli esportatori, la classifica vede al comando ancora gli Stati Uniti con il 30% delle vendite mondiali di materiale d’armamento, poi la Russia al 26% seguita a distanza da Germania (7%) e Francia (5%). I migliori clienti sono i paesi asiatici, che assorbono il 47% degli acquisti: in particolare, India, Cina, Pakistan, Corea e Singapore.

di Mirko Dioneo

 

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