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«Combattere l’omofobia, garantire i diritti»: il monito di Amnesty

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gay-flashmobROMA. «Il dibattito accesosi sull’insicurezza della città di Roma e nuovi episodi di discriminazione in base all’orientamento sessuale mettono in evidenza la necessità che l’Italia combatta l’omofobia e la transfobia e garantisca tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate)», ha dichiarato Carlotta Sami, direttrice generale di Amnesty International Italia. «Negli ultimi anni, attacchi verbali e fisici nei confronti delle persone Lgbti si sono verificati in Italia con preoccupante frequenza, mentre diversi esponenti politici e istituzionali hanno continuato a fomentare un clima d’intolleranza e di odio con dichiarazioni palesemente omofobe», ha ricordato Sami.
LA LEGGE. In particolare, Amnesty fa riferimento alla legge antidiscriminazione, che prevede pene aggravate per crimini di odio basati sull’etnia, razza, nazionalita’, lingua o religione, ma non tratta allo stesso modo quelli motivati da finalita’ di discriminazione per l’orientamento sessuale e l’identita’ di genere. Inoltre, l’incitamento a commettere atti o provocazioni di violenza omofobica e transfobica non e’ perseguibile come altre forme di incitamento alla violenza discriminatoria. Questa situazione, a parere di Amnesty, rischia di favorire l’aumento di intolleranza e violenza verso le persone Lgbti, tuttavia la lacuna legislativa non e’ stata sinora colmata.
L’AGENDA. Il 23 gennaio, Amnesty International ha lanciato la sua Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia, chiedendo ai leader delle coalizioni e delle forze politiche e a tutti i candidati alle elezioni del 24 e 25 febbraio di dichiarare se sono favorevoli o contrari a: garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura; fermare il femminicidio e la violenza contro le donne; proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione; assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri; combattere l’omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti; fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom; creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani; imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani; lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati; garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’adozione di un trattato internazionale. L’Agenda e’ disponibile sul sito www.ricordatichedevirispondere.it, assieme a un appello che consente di aderire alle 10 richieste di AmnestyInternational, gia’ firmato da quasi 15.000 persone.
 

di Mirko Dioneo

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