michuNAPOLI – “Hombre vertical” fuori e dentro dal campo. In Spagna quest’espressione si utilizza per indicare una persona dalla ‘schiena dritta’: un tipo corretto, valente ed anche dai sani principi morali. Ebbene l’ultimo acquisto del Napoli, lo spagnolo Miguel Pérez Cuesta, noto ai più semplicemente come Michu, sembra incarnare al meglio tutte le sfumature che questa espressione racchiude in sé. L’ex calciatore dello Swansea, cresciuto calcisticamente nell’Oviedo (una squadra spagnola che milita nella seconda divisione B, la terza serie del campionato iberico) non ha mai dimenticato le sue origini. Il calciatore, nonostante la sua fama, non ha mai nascosto le attenzioni che nutre verso i piccoli atleti che giocano nella squadra dove lui stesso è cresciuto da piccolo.
Verso la fine di giugno, quando era orami certo il suo trasferimento dalla Premier ma non ancora la sua prossima meta calcistica, Michu ha trovato il tempo di volare in Spagna per partecipare ad un campus estivo organizzato proprio dall’Oviedo. Lì non solo ha scherzato e giocato in campo con decine di bambini, ma si è trattenuto con i partecipanti per raccontare le sue ‘gesta’ calcistiche e rispondere alle domande dei tifosi. Le visite sporadiche e le partecipazioni ai campus estivi, però, non rappresentano quanto di più importante fatto da Michu. Anzi. Anche verso gli inizi di luglio del 2012 l’attaccante fece visita alla squadra, in un periodo in cui però non si discuteva di vicende calcistiche bensì del rischio di fallimento che si prospettava per la storica società spagnola. In quella sede Michu assicurò che lui ci sarebbe stato e che non avrebbe mai permesso che la squadra scomparisse.
Quella promessa lui la mantenne e nella riunione degli azionisti, che si tenne circa dieci giorni dopo quell’incontro pubblico, il calciatore rilevò una somma di azioni della società dal valore di oltre 2milioni di euro. Quella cifra, insieme al resto delle somme investite dagli altri azionisti, non solo salvò la società dal fallimento ma assicurò alla squadra l’iscrizione al campionato di terza divisione. Utile in quella circostanza non furono solo i fondi che lui investì personalmente, ma anche i ripetuti appelli che convinsero altri calciatori celebri, tifosi ed imprenditori, ad investire risparmi nell’ampliamento di capitale che salvò l’Oviedo.

di Nicoletta Romano

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